Tutti a caccia della Red Bull

Tutti a caccia della Red Bull

Borsino della F.1 in Canada con Mercedes e Alpine in rialzo

16.06.2023 14:54

Il weekend del Gp del Canada in genere si presente intenso, intensissimo, sia per la lotta nel mondiale Piloti che per il mercato, anche se quest’anno, in verità, dubbi sul possibile vincitore non ce ne sono e colpi in attesa sull’altro, neanche. Tutto vive quindi di ordinaria amministrazione, con l’unica variabile data dalle previsioni di pioggia per venerdì e sabato, ma non per la corsa di domenica. Proviamo comunque ad analizzare il borsino dei team, per orientarci meglio sui singoli andamenti.

In rialzo

Alpine, dopo le belle corse di Monaco e Spagna, con Ocon, invero, assai più in palla di Gasly, apparso un po’ meno aggressivo ed efficace del solito. Di sicuro la squadra sembra uscita dal tunnel nel quale era piombata a inizio mondiale e adesso è atteso qualche altro risultato nelle posizioni che contano. Mercedes, con la monoposto evoluta vista a Monaco che in Spagna ha cominciato davvero a esprimere potenziale. Sotto questo punto di vista, un rivitalizzato Hamilton appare in grado di rendere ancor più del pur fortissimo Russell, magari per puntare a un risultato a sorpresa.

Stabile

Red Bull, ma in senso buono, sempre al top. La RB19 a oggi continua ad essere imbattuta, così come lo è Verstappen tutte le volte in cui non accusa in prova o in gara problemi indipendenti dalla sua volontà. Ed è così che Max e Perez restano i favoriti fissi alla doppietta in quest’ordine, se non ci si mette niente di strano di mezzo, compresi i recenti e frequenti errori del messicano. Alphatauri, con la monoposto che in certe piste si comporta dignitosamente mentre tra i due piloti Tsunoda continua ad apparire in forma e meritevole d’entrare nella zona punti. La stessa cosa non si può dire del rookie olandese De Vries, che rischia sempre più il taglio, magari in favore del neozelandese Lawson che sta ben figurando in Giappone. Sauber-Alfa Romeo, in forma soprattutto grazie al cinese Zhou, divenuto il vero caposquadra, viste le prestazioni opache del sempre più spento Bottas. Con una vettura a posto, può arivare il bel risultato in top ten anche in Canada. Haas nel segno della competitività a corrente alternata. Se il tracciasto le si confà, bene, sennò, di volta in volta, fluttua dalle posizioni buone a quelle anonime. Tra i piloti a oggi gli acuti sembra poterli piazzare più Hulkenberg del comunque consistente Magnussen. McLaren quasi indecifrabile. Certo, è assai migliorata rispetto all’inizio di mondiale catastrofico. E anche sul giro secco a tratti arrivano bellissime prestazioni, ma poi in gara le cose stentano a concretizzarsi in risultati degni del nome della gloriosa Casa, da quest’anno sessantenne.

In calo

Aston Martin, dopo Monaco e Spagna, in effetti, mancata la vittoria che tanto si attendeva, ecco un momento interlocurorio. Alonso ha tutte le carte in regola per tornare subito a podio e lo stesso Stroll nella gara di casa dovrebbe tirar fuori il meglio, proprio come ha già fatto a Barcellona, sopravanzando lo stesso Fernando. Ferrari, con l’attesa evoluzione che in realtà si traduce in stabilità di prestazioni rispetto al passato prossimo, non permettendo a oggi il sospirato ritorno alla competitività. La gara di Montreal quindi diventa una specie di prova definitiva per capire se ha senso ancora parlare di sviluppo o è megglio già pensare all’anno prossimo e alla Rossa che verrà. Williams di nuovo in caduta libera. Malgrado la buona volontà di Albon, la monoposto non è competitiva e i risultati latitano. Sargeant, poi, è abbonato quasi fisso all’ultima posizione. E certo non cointribuisce a far vedere sprazzi di luce.


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