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Ferrari, penalità e durata gomme hanno giocato contro Sainz

Il direttore sportivo Inaki Rueda spiega le ragioni che hanno portato al secondo pit-stop di Carlos Sainz. In Ungheria l'obiettivo è una prima fila in qualifica per puntare all'1-2 in gara

Ferrari, penalità e durata gomme hanno giocato contro Sainz
© Ferrari

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

26 lug 2022

Passa tutto dal momento in cui Leclerc va fuori dopo Signes, leader della gara. Passano da lì le solide chance di vittoria, sfumate.

Passa dalla Safety Car successiva la scelta strategica che impatta sulla gara di Carlos Sainz. Passa dal pit-stop con unsafe release la zavorra di 5" da scontare sul tempo di gara.

Inaki Rueda è chiamato a spiegare le ragioni di una tattica che ha visto la Ferrari chiamare ai box Sainz per un secondo pit-stop, anziché procedere fino al traguardo, in un ritmo da grande rimonta. La penalità e la vita massima delle gomme i due limiti a uno scenario difficile da realizzare.

Il vantaggio delle gomme medie e il limite

"Dopo la SC eravamo l'unica macchina su gomme medie, questo voleva dire avere un vantaggio sui nostri avversari, tutti su gomma dura, e l'avremmo avuto per i primi 20 giri, nei quali la gomma media sarebbe stata la più forte.

Voleva dire anche che avremmo faticato per arrivare alla fine e, in aggiunta, i piloti su gomma dura sarebbero stati più veloci di noi nel finale dello stint", spiega Rueda nel debrief Ferrari.

"La vita prevista delle gomme era di 25 giri mentre lo stint dopo la SC ne richiedeva 35, ci sarebbero mancati 10 giri. In questi casi, quando un pilota supera le previsioni di durata della gomma, deve prendersi cura della gomma e guidare molto lentamente. Viceversa rischia di subire un cedimento della gomma".

La penalità impossibile da neutralizzare in pista

Un ritmo lento che in apertura di stint non era possibile mantenere, perché c'era il recupero delle posizioni e il vantaggio di gomma da sfruttare. Nel finale, gestire avrebbe voluto dire esporsi al recupero di Perez e Russell ma, soprattutto, sarebbe stata una strategia inattuabile con 5" di divario da aprire sui due piloti, pure in battaglia tra loro.

Così spiega Rueda: "La penalità di 5" ha modificato tutto il nostro approccio verso l'ultimo stint. Se anche Carlos fosse riuscito a superare Russell e Perez, non ce l'avrebbe mai fatta ad aprire un gap di 5 secondi, dovendo prendersi cura delle gomme medie fino al termine.

Così abbiamo deciso di fermare Carlos e assicurarci che tornasse in pista per ottenere il punto del giro più veloce".

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