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La reazione di Lewis, il team radio in Brasile, è stata spiegata dal diretto interessato. Una reazione normale alla frustrazione di una monoposto difficile da guidare, tale da sperare di essere altrove
21 nov 2024
Altro che parole da interpretare, di un saluto alla squadra di meccanici al pit-stop verso una rotazione di fine anno. Lewis Hamilton, in Brasile, nel team radio a fine gara e a caldo - dopo una gara a dir poco difficile e deludente - ha espresso un sentimento vero. La voglia di non rimettere piede nel cockpit della W15. Uno scenario evidentemente irrealizzabile per mille motivi e vincoli.
Il giovedì del GP di Las Vegas è stata l'occasione per un'interpretazione autentica, dal diretto interessato, delle parole dette al team via radio.
Riavvolgiamo il nastro, per ricordare: "È stato un week end disastroso, ragazzi. Questa è la macchina peggiore di sempre, grazie, però, per continuare a provarci. Gran lavoro da parte di tutti i ragazzi al pit-stop. Se questa dovesse essere l'ultima occasione, mi dispiace non sia stata fantastica ma vi ringrazio".
A Las Vegas, Hamilton ha spiegato come "in quel momento era esattamente come mi sentivo. Era come se non volessi davvero tornare dopo quel week end.
Penso che sia una cosa naturale, è frustrante quando vivi una stagione come questa. Sono piuttosto certo che non accadrà di nuovo o, perlomeno, lavorerò perché non si ripeta".
C'è la Ferrari ad attenderlo e un progetto che ha dimostrato nel complesso della stagione una superiorità tecnica netta rispetto alla Mercedes. Che pure ha avuto momenti di brillantezza e velocità, ha portato Lewis a vincere a Silverstone e Russell a essere spesso molto veloce in qualifica, oltre a vincere due gare (una, persa per squalifica, a Spa).
"In quel momento (in Brasile; ndr) non è stata una gran sensazione, però sono qui, sono forte e darò tutto me stesso per queste ultime gare".
Prova a trarre il lato positivo di una stagione che, sebbene in termini di punteggio lo veda a 2 lunghezze da Russell (190 contro 192 punti), è stata l'ennesima, difficilissima, dal 2022.
"Sinceramente, per tutto l'anno mi sono sentito mentalmente nella miglior condizione possibile e, considerato quando è stata negativa l'ultima gara, questo la dice lunga.
Sono in F1 da molto tempo, sono state dette su di me così tante cose, ci sono state così tante micro-aggressioni - non da parte del mio capo, sia chiaro, che mi ha sostenuto in questi anni e con il quale abbiamo ottenuto tante cose. Intendo in generale, sui media: non c'è nulla che mi possa abbattere. Sono ancora qui, ancora a lottare e continuerò a spingere. Ho un team che sinceramente amo ancora e, pur essendo prossimo a lasciarlo, voglio assicurarmi di dare loro il mio meglio nelle prossime gare. Se riusciranno ad armi una macchina che vuole stare in pista, allora potremmo avere risultati migliori".
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