Verstappen, DRS corto e sempre più downforce: è difficile sorpassare

Verstappen, DRS corto e sempre più downforce: è difficile sorpassare© Getty Images

La decisione della FIA di accorciare le zone DRS per rendere i sorpassi meno scontati e facili non trova d'accordo i piloti e Max Verstappen approfondisce le criticità emerse quest'anno

Fabiano Polimeni

05.05.2023 ( Aggiornata il 05.05.2023 12:59 )

Anche a Miami, come già a Baku e in Bahrain, la FIA ha deciso di ridurre la lunghezza delle zone DRS. Una posizione votata dalla Federazione a inizio anno, nel tentativo di rendere meno scontati i "cambi di posizione". Parlare di sorpasso, di sorpasso "vero", dall'introduzione dell'ala mobile, è un'esagerazione.

La posizione dei piloti sul tema è sostanzialmente allineata nel criticare l'accorciamento del tratto in cui poter aprire l'ala mobile. Russell ha contestato la mancata consultazione dei piloti. Ma c'è anche altro, insito nelle caratteristiche delle monoposto a effetto suolo e la loro evoluzione naturale. Ne ha parlato Max Verstappen nella giornata di giovedì a Miami. 

Colpa del DRS o delle macchine?

"Preferirei correre senza DRS ma non è possibile. Diciamo che quando devi recuperare dal fondo, in mezzo al gruppo, non conta quant'è lunga la zona DRS: prenderai la macchina davanti. Quando, però, il ritmo delle macchine è racchiuso in uno o due decimi - e si è visto a Baku -, una volta che entri in un trenino di macchine con DRS non c'è possibilità alcuna: la zona DRS non è abbastanza lunga per provare un attacco. Quindi, è un problema di zone DRS corte o di macchine non sufficientemente valide nel correre vicino ad altre? È una combinazione dei due fattori".

Rispetto alla direzione che la F1 sembrava aver imboccato nel 2022, le modifiche figlie dei provvedimenti anti-porpoising, come l'innalzamento dell'altezza del fondo, insieme all'incremento del carico aerodinamico ottenuto dai team, hanno portato a compiere un passo indietro nella facilità con la quale si può costruire una manovra di sorpasso.

Assetti estremi e traiettorie obbligate

"Le macchine sono troppo pesanti, troppo rigide e non puoi aggredire un cordolo e provare a fare una traiettoria appena diversa: tutti oggi seguiamo più o meno la stessa traiettoria, è così che funzionano le macchine, per le sospensioni così rigide. Adesso che si trova sempre più carico sulle macchine sta diventando probabilmente più difficile anche seguire", prosegue Verstappen.

"Le macchine sono un po' più stabili quando segui un'altra. In passato potevi ritrovarti con un enorme sottosterzo o sovrasterzo a basse o alte velocità. Oggi perdi sì carico ma è un po' di sottosterzo, un po' di sovrasterzo, nulla di drastico. La situazione è migliorata un po' però, per la rigidità delle macchine, per il modo in cui devi farle girare, tolgono un po' di quella magia e soprattutto su un circuito cittadino, dove potresti aggredire qua e là un cordolo. 

A Baku come anche a Singapore, probabilmente con queste macchine è un po' più difficile. In generale, quello che servirebbe levare, ma è molto difficile, è l'incremento di peso. Si sente assolutamente la differenza quando guidi una macchina vecchia, senti quanto fosse agile. Parlo degli inizi del 2010, prima erano ancora più leggere. Non so come potremmo risolvere questa cosa. A mio avviso è la direzione sbagliata, con anche gomme più grandi e pesanti".


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