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Sainz, Ferrari imprevedibile e incostante: "Continuiamo a sperimentare"

Il GP di Miami ha riportato la SF-23 alle difficoltà note sul passo gara. Un buon primo stint poi il crollo con le gomme dure. Sainz approfondisce la situazione e indica la direzione da seguire

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

8 mag 2023 (Aggiornato alle 10:24)

È un rebus difficilissimo da decifrare la Ferrari SF-23. Nel GP di Miami torna ad avere due volti molto diversi tra qualifica e gara, tra una prestazione buona per battagliare per la pole e un passo sulla distanza che risulta essere inferiore non solo a Red Bull - che fa corsa a sé - ma anche ad Aston Martin e, nell'economia dei 57 giri corsi in Florida, la Mercedes di Russell.

Prosegue come un giro sulle montagne russe il campionato. Baku ha riportato il sorriso per la prestazione complessiva, tra qualifica e gara, pur restando, chiara e ovvia, la forza Red Bull. Miami ha esposto problemi non nuovi. Sul passo gara Carlos Sainz ha corso un primo stint nel quale è stato in grado di seguire un Alonso che, in realtà, ha controllato il ritmo per allungare a dismisura la durata della prima parte di gara.

L'illusione del primo stint

"È molto difficile per noi in questo momento", riassume la situazione Sainz. "Ho corso un primo stint super, riuscendo a mettere pressione su Fernando e pensando in realtà di poter lottare con lui e restare davanti alle Mercedes. 

Poi abbiamo provato l'undercut e il fatto di dover spingere nei primi tre giri ha ucciso le gomme. Era uno stint molto lungo dalla sosta fino al termine della gara".

Una Ferrari imprevedibile

I 42 secondi rimediato nell'arco della corsa - da un Verstappen partito nono - ricordano quanto serva ancora lavorare per risollevare le prestazioni della SF-23 in gara. "Stiamo lottando con una mancanza di costanza, dovuta al vento, all'imprevedibilità della macchina, con il surriscaldamento delle gomme che comporta il fatto di avere pochissima flessibilità in gara per operare in gara con diverse strategie rispetto agli avversari", approfondisce Sainz.

"Abbiamo pagato il prezzo, penso, di aver fatto il pit quei 5 giri prima per provare l'undercut su Fernando". Nell'arco dello stint mostra passaggi più competitivi la SF-23, altri di profonda crisi nei tempi. Un'altalena che si traduce in un chiaro gap da Aston Martin, che in gara esprime il meglio del progetto AMR23. 

"Cosa dobbiamo fare? Continuare a provare cose e sperimentare. Cambiare la macchina ogni week end, dobbiamo scoprire perché siamo in lotta per la pole al sabato e poi in gara a un secondo di distacco.

Dobbiamo continuare a scavare, capire, perché ci darà una comprensione migliore per il resto dell'anno", è la via indicata da Sainz. Imola, prossimo appuntamento del mondiale, dovrà dare altre risposte, passando da altri aggiornamenti alla SF-23.

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