Fernando Alonso è on fire: il quarto podio a Miami è un fuoco d'artificio

Fernando Alonso è on fire: il quarto podio a Miami è un fuoco d'artificio

Il 41enne spagnolo continua a stupire conducendo alla grande una sempre ottima Aston Martin, di nuovo al terzo posto

Massimo Costa

12.05.2023 11:15

E avanti così. Fernando Alonso continua a lanciare fuochi di artificio in questo Mondiale dominato dalla Red Bull. A Miami, lo spagnolo e la Aston Martin a motore Mercedes hanno recitato nuovamente la parte che gli riesce meglio, quella dei protagonisti assoluti davanti a un pubblico americano sempre estasiato dalla F1. Alonso non solo ha conquistato la prima fila, secondo tempo, in qualifica come già era accaduto a Jeddah, ma si è ripreso il podio. Il terzo gradino, se continua così, verrà chiamato col suo nome. Fernando su cinque gare disputate, ha concluso terzo in quattro occasioni (le prime tre consecutive) e quando non ci è riuscito ha visto il traguardo in quarta posizione, a Baku.

Che dire di più? Alonso è in forma strepitosa e lo è pure la AMR23. Il due volte campione del mondo si tiene ben stretta anche la terza posizione in campionato allungando su Lewis Hamilton, 75 punti contro 56, che lo segue in classifica. Mentre la Aston Martin resiste al secondo posto nella graduatoria riservata ai team anche se ha perso cinque punti rispetto alla Mercedes che si avvicina ed ora è a meno sei lunghezze. A Miami, alla Verdona è mancato l’apporto di Lance Stroll, oggetto non identificato in qualifica, fuori nel Q1, e in gara lento nel recupero considerando la vettura competitiva che si trova a guidare. Questa volta il canadese è stato lontano dal suo abituale rendimento che lo aveva portato sempre nel Q3 della qualifica e a punti con il quarto posto di Melbourne come miglior risultato. Ma questo è sempre stato uno dei punti deboli di Stroll, la mancanza di continuità nelle prestazioni e a Miami è stato lontano anni luce dal suo compagno di squadra. Che curiosamente sempre si preoccupa di lui, durante le gare, chiedendo informazioni via radio al team. Alonso fa sorridere in queste occasioni, perché storicamente chi ha diviso il box con lui, è sempre stato il suo nemico numero uno ed ha fatto di tutto per metterlo in difficoltà. Ma in Aston Martin, essendo Lance il figlio del proprietario del team, guarda un po’ Alonso recita la parte del fratello maggiore. Anche perché è consapevole che difficilmente Stroll potrà stargli davanti.

Tutto questo fa parte dell’antico repertorio di Alonso, a cui va aggiunta la parte del non compreso dagli altri team che ha frequentato negli ultimi anni: "Non credevano in me", ha avuto il coraggio di dire dopo la qualifica di sabato, riferendosi probabilmente a McLaren e Alpine, quando gli è stato chiesto cosa è cambiato per permettergli di frequentare le alte vette. Il talento di Alonso è rimasto intatto negli anni, nonostante le difficoltà incontrate con la McLaren dal 2015 al 2018 e con la Alpine dal 2021 al 2022, squadre nelle quali non ha mai potuto ottenere gli attuali risultati, nonostante abbia sempre dato il massimo, per via di monoposto di bassa o centro classifica. Ma adesso tutto è cambiato e nonostante i suoi 41 anni, Alonso con la Aston Martin vola e prima o poi magari lo vedremo non più sul terzo gradino del podio, bensì un pochino più su...

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