Dopo l'annullamento di Imola, le scelte di Mercedes e Ferrari si sono divaricate. La W14B ha esordito a Monaco e Maranello ha tenuto le modifiche per il Montmelò
La bacchetta magica. O “the silver bullet”, la pallottola d’argento per gli anglosassoni. Quante volte sono state evocate queste due figure per spiegare che gli equilibri in Formula Uno non cambiano in uno schiocco di dita! E adesso come la mettiamo, con la valanga di modifiche in arrivo per la Rossa, tutte insieme venerdì a Barcellona? Come si fa a immaginare che davvero possano sbloccare all’improvviso il potenziale della SF-23 consentendole di riprendere la Red Bull e batterla nel Mondiale? Questo non è un delirio nostro, ma una convinzione che alcuni tecnici Ferrari alimentavano fino a un mese fa, dopo il GP di Baku. Erano certi – non escludiamo lo possano essere ancora — di poter cambiare radicalmente le prestazioni della macchina con le modifiche. Appunto, come per un tocco di bacchetta magica.
Diciamola tutta: “sta Ferrari” oltre che poco concreta e produttiva è anche discretamente rognata. Aveva un bel programmino che prevedeva di introdurre una prima serie, cauta, di novità a Imola e sappiamo com’è andata: in coscienza neanche è il caso di parlare di sfortuna, onestamente, davanti alla scena di migliaia di vite rovinate per davvero, dall’acqua e dal fango. È finita che Maranello non ha potuto introdurre le modifiche a Imola e ha scelto – magari giustamente – di non portarle a Montecarlo perché il primo vero rischio è confondersi le idee e imboccare una strada tecnica sbagliata, ciò che su una pista storta e bugnata come quella del Principato può accadere.
La Mercedes invece se l’è sentita, non ha atteso l’affidabile circuito-laboratorio del Montmelò. Chi non risica non rosica, e allora dagli con le novità: quelle portate dalla Stella a Monaco riempivano una lista lunga così. E dopo che nella terza sessione di prove libere Lewis Hamilton ha sbatacchiato la W14B in fondo al Mirabeau, quando le gru hanno alzato la vettura come un salame in cima al pennone della cuccagna, Toto Wolff è sbiancato: "Chi ha usato quella gru lavorava per il Cirque du Soleil – ha detto amaro –. Non capisco perché non l’abbiano issata su un camion. In quel modo hanno mostrato il fondo della nostra macchina a tutto il mondo, e insomma, non è stato ottimale". Dunque Ferrari e Mercedes, nel loro duello di anti-Red Bull, sono partite distanti assai e con la Rossa in larghissimo vantaggio. Un anno fa la F1-75 era reduce da un grande avvio e accusava qualche primo inciampo mentre la Mercedes veniva definita dallo stesso Wolff shitbox, scatola di emme (e a Stoccarda non hanno fatto salti di gioia).
Continua a leggere l'articolo completo sul nuovo numero di Autosprint in edicola, oppure clicca qui per la versione digitale!
Link copiato