GP Monaco, l'anteprima: 5 domande verso Montecarlo

Ad Imola c’è stata una vera “svolta mondiale”?

Piano con i proclami. Di sicuro è stato bello vedere i primi tre piloti, peraltro di tre scuderie diverse, racchiusi in un fazzoletto di circa 8” sul traguardo, ma una rondine non fa primavera e insomma, dare in crisi o anche solo in difficoltà questa Red Bull forse è un giudizio troppo sbrigativo. Indubbiamente la RB20 sul Santerno non è stata un missile rispetto a Ferrari e McLaren, soprattutto per i problemi avuti con la gomma dura, un segno che neanche i campioni in carica riescono ad essere perfetti in questa fase dell’anno; tuttavia sono riusciti a vincere lo stesso in un weekend in cui hanno avuto problemi sin dal venerdì, e proprio per questo non è il caso di illudersi troppo, almeno non ancora, sulle possibilità di avere una battaglia iridata degna di questo nome.

Anche perché finora, in questa stagione certamente meno dominante rispetto a quella passata, la Red Bull è riuscita a portare a casa cinque vittorie su sette, perdendo in un caso per ritiro e nell’altro per una safety car per loro sfortunata. McLaren e Ferrari stanno facendo di tutto per rendere questo mondiale avvincente, e nelle ultime due gare ci sono riuscite. Ecco, forse è meglio guardare gara per gara: la MCL38 e la SF-24 si sono avvicinate e questo magari potrà significare una incertezza maggiore a seconda del tipo di pista. Già l’anno scorso, nella lotta alle spalle di Verstappen, abbiamo visto quanto le caratteristiche del circuito ed il lavoro sugli assetti possano essere importanti per emergere: potrebbe essere così quest’anno al vertice, fermo restando che Max Verstappen e la Red Bull restano indubbiamente i favoriti.

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