GP Olanda: i 5 temi del fine settimana

GP Olanda: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

La tappa di Zandvoort è la dimostrazione di un nuovo equilibrio nella scala delle prestazioni, con la Red Bull che si è dimostrata una vettura dominante su un tracciato sulla carta a lei più sfavorevole, mentre per Ferrari e Mercedes adesso si aprono scenari diversi

05.09.2022 ( Aggiornata il 05.09.2022 11:59 )

Profeta in patria

Giovedì diceva di essere felice, ad avere una doppia nazionalità. Metà belga come mamma Sophie, metà belga come il territorio in cui è nato (Hasselt) e dove è andato a scuola. Ma anche metà olandese come babbo Jos, metà olandese come la terra che lo ha formato kartisticamente. Proprio per questo, al momento di scegliere la licenza Max Verstappen ha optato per quella olandese; ma siccome a Belgio ed Olanda ci tiene fermamente ad entrambe, per essere sicuro di non sbagliare i GP li ha vinti tutti e due, giusto per non creare casi diplomatici in famiglia.

Tocca farci le battute ormai, di fronte ad uno che si sta avvicinando, in maniera inesorabile ed a grandi falcate, verso il secondo titolo della carriera. Due come le vittorie a Spa, due come le vittorie a Zandvoort, due come presto saranno anche i suoi allori iridati. Ormai, nel paddock dopo la gara, non si parlava più dei distacchi in classifica, bensì di altri numeri: 30 come le vittorie in carriera, 10 come le vittorie stagionali, 4 come i successi consecutivi con cui Max si presenterà a Monza, pista propizia alle caratteristiche della sua Red Bull. E quando i numeri del contendere diventano confronti con epoche passate, significa che al presente, almeno al momento, non hai proprio più nulla da chiedere. Le 109 lunghezze che lo separano da Perez e Leclerc in classifica sono abbastanza per permettersi di sfogliare l'album dei record: con dieci affermazioni annuali Max può permettersi di sognare il record assoluto di vittorie in una stagione, appartenente, ex equo, a Michael Schumacher versione 2004 ed a Sebastian Vettel versione 2013. I due tedeschi fecero centro 13 volte in campionato, Michael in un'annata di 17 gare e Seb in una di 19. Max difficilmente potrebbe mettere a segno il record assoluto in termini percentuali, ma ha tutto per farcela in termini assoluti: potrebbe essere questa, la sua personalissima sfida per le prossime gare.

Mettersi a guardare le statistiche è anche un modo per tenere la tensione alta in un momento della stagione in cui, con un titolo che si avvicina sempre più, uno potrebbe anche abbassare leggermente la guardia. Certo, Max non pare il tipo e non pare esserlo nemmeno la sua squadra, la Red Bull, che gli ha dato una RB18 che sta facendo di tutto per entrare nella lunga lista dei gioielli prodotti dalla mente di Adrian Newey. Questa macchina, nata forte, si sta avviando verso la sua pensione agonistica in formato capolavoro: ha vinto su una pista, quella di Zandvoort, che solo pochi mesi fa sarebbe stata terreno di caccia prediletto per la Ferrari. Su una pista da alto carico, la RB18 avrebbe dovuto, sulla carta, difendersi, almeno con i valori in campo precedenti alla pausa estiva. L'Olanda invece rappresenta, in maniera definitiva, il sorpasso prestazionale da parte della vettura di Milton Keynes a quella di Maranello anche su un'altra tipologia di circuiti, ovveri quelli da alto carico. Dominare a Spa e dominare a Zandvoort, due piste diversissime, significa una cosa sola: che sei, ormai, la vettura di riferimento in qualunque tracciato. Ed oltre a questo, c'è poco altro da aggiungere.

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