Gara superba di Norris, stupendo Leclerc, Verstappen fa il massimo e tanti applausi pure a Sainz, mentre Gasly tiene a galla l'Alpine. Delude la Mercedes, sprofonda la Sauber
Viene il dubbio se sia effettivamente da 10, perché lui stesso dice: “Non è stata una gara perfetta, è mancata la partenza”. Il che, tra parentesi, non è nemmeno la prima volta: quattro pole, quattro primi giri conclusi non in testa. I quali diventano sei se si considerano anche le due partenze al palo nelle sprint. Però è una gara che ci voleva, per cui, così come esistono le sufficienze di incoraggiamento, diamo un “dieci” di incoraggiamento. Una gara che ci voleva soprattutto per il tipo di sicurezza che trasmette una domenica dominata così, con il lusso di rifilare oltre 20” a Verstappen. Il ritardo (70 punti) resta corposo, ma riparte da una corsa che, forse, gli toglie un po’ di pressione.
Voto che, nonostante tutto, rasenta il massimo. Perché ha fatto quel che doveva fare: si era preso la prima fila in qualifica, si era portato davanti al via. Per il resto, è stata evidente la differenza di passo tra McLaren e Red Bull, per cui una volta subìto il sorpasso ha deciso, con buona pace del suo pubblico, di tirare i remi in barca e portare a casa macchina e 2° posto. Una calma quasi olimpica: pare stia facendo un po’ di yoga dopo le polemiche di Budapest. E non è una battuta.
Verstappen: "Era chiaro che non fossimo i più veloci"
Dopo le qualifiche parlava del podio come “miracolo”. Per cui è facile, tra il pubblico giovane, ritrovare “meme” che lo eleggono a santo. Battute a parte, una corsa maestosa: bravissimo al via, perfetto nella gestione delle gomme (il set è ok per tutto lo stint nonostante non si sia potuto permettere una introduzione “lenta”), tenace con Piastri tenuto dietro per circa metà gara. Si può dire: una delle corse più belle dell’anno.
Leclerc: "Podio inaspettato, grande strategia del team"
Ha pagato parecchie sfortune nel fine settimana, tra la trasmissione ko nelle Fp2 e la lunghissima bandiera rossa nelle Fp3 che lo ha costretto ad andare in qualifica (ed in gara) senza praticamente aver mai provato a dovere le slick. Eppure, ne è uscita una grande gara: da 10° a 5°, a circa 7” dal podio. Numeri che fanno pensare che forse se la sarebbe potuta addirittura giocare con Charles, se non fosse partito quattro posizioni dietro e con del traffico di cui liberarsi. Una gran bella gara.
Veloce sì, ma solo a sprazzi. Non parte bene (come Norris: stacco frizione forse da rivedere in casa McLaren), si ritrova a perdere tutto il primo stint nel traffico e questo induce il muretto ad allungare la prima parte di gara. Ripassa in fretta Russell, non fa altrettanto con Leclerc: bravo Charles, meno lui che non trova mai nemmeno una mezza opportunità di attacco. Veloce a pista libera, meno incisivo quando sarebbe stato il momento di attaccare il podio.
Nel fine settimana in cui scopre ufficialmente chi sarà il suo prossimo compagno di squadra (ovvero Jack Doohan, per chi se lo fosse perso), dà dimostrazione di avere le carte in regola per un futuro da capo squadra: bella qualifica con il Q3 artigliato, ottimo spunto al via (da nono a settimo), grande gara di attacco e gestione a seconda del momento. Fanno due punti per una Alpine che quest’anno si è abituata a vedere in un 9° posto un lusso da apprezzare.
Gioca un po’ nelle interviste, affermando che “è un onore per noi essere affiancati a Newey dai media”. Poi dopo la gara si traveste da commissario di gara spiando il fondo della McLaren e lanciando la Ferrari per i prossimi round. Nella sua di gara, invece, lotta per la bassa zona punti: batte Hulkenberg ma non Gasly, chiudendo con un 10° posto che per la AMR24 di oggi non è neanche da buttare.
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