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4 lug 2025
Semmai servisse, Mercedes finisce tra i “luoghi” raccomandati da Lewis Hamilton. Dovesse chiedergli un parere Max Verstappen, Lewis non avrebbe dubbi: “Ovviamente sì, se qualcuno, chiunque, mi chiedesse della Mercedes direi che è una squadra incredibile, appassionata, con grandi tecnici, una grande fabbrica e un grande ambiente nel quale lavorare. Mi interessa vedere cosa accadrà”.
L’interesse di Lewis, al giovedì del GP a Silverstone, è quello di tutti, che probabilmente dovrà aspettare il post-GP d’Ungheria per capire se il clamoroso addio di Max a Red Bull si concretizzerà o meno nel 2026.
Un Hamilton che, a distanza di molti anni - era il 2011 - torna su un commento allora infelice, per riconoscere oggi i meriti di Red Bull: “Lui arriva da un gran team e, molti, molti anni fa, ricordo di aver detto qualcosa su Red Bull, che era solo un’azienda di bevande. Ero al tempo un irriducibile Mercedes e mi sono sempre pentito di aver detto quelle cose. La verità è che Red Bull è stata una squadra straordinaria, ci sono così tante persone eccezionali e hanno dominato per anni”.
Smessi i panni dell’osservatore esterno sulle vicende di mercato, Hamilton parla da diretto interessato sulla gara di casa, le aspettative possibili con la Ferrari SF-25 che si ritrova e, ancor più importante, il percorso di integrazione che continua con il team.
Il ritorno sul podio domenica prossima potrebbe considerarsi un gran risultato, “ci spero e prego, sì. A Silverstone c’è sempre l’aria magica, il pubblico è incredibile ed è un posto molto, molto speciale. In un modo o nell’altro regala sempre una gara speciale e spero che ogni cosa ci possa essere d’aiuto, perché è chiaro che non siamo tanto forti quanto eravamo di solito”.
Il 2025 va così, gara dopo gara da affrontare provando a sfruttare quel che si ha. Inoltre, un lavoro dietro le quinte per costruire una squadra vincente dal prossimo anno. Dalla comunicazione interna al lavoro sugli sviluppi, sulle caratteristiche della monoposto.
“Si tratta di un lavoro in atto, ci sono delle modifiche che sto provando ad apportare, sembra essere un processo piuttosto lento ma c’è il cambiamento e stiamo migliorando.
Vorresti che tutto avvenisse ora, questo è un anno in cui sto letteralmente provando a costruire le fondamenta con la squadra, ci stiamo conoscendo a vicenda, lavoriamo entrambi in modi diversi e ci sono dei compromessi e cambiamenti che stiamo facendo per prepararci al meglio”, spiega Hamilton.
Una conoscenza reciproca che passa anche da episodi come quello in Austria, della strategia in gara, sulla quale Lewis e la squadra si sono confrontati: “In uno scenario come in Austria avevamo esattamente la stessa strategia, entrambi con gomme medie-dure-medie e ho detto che avrei fatto medie-medie-dure, così da essere nel finale di gara su gomme diverse. Io non voglio mai fare la stessa strategia del mio compagno di squadra.
Nell’ultimo stint non avevamo la pressione di macchine alle spalle e la squadra mi ha detto che Charles mi avrebbe superato nel finale. Ho spiegato come ci sarebbe potuta essere una Safety Car, che non c’erano rischi e ho detto che non voglio mai arrivare al punto in cui ignoro le indicazioni. Perciò quello che stiamo facendo è lavorare sulle nostre comunicazioni. Ci stiamo conoscendo l’un l’altro e come ci piace operare. È stato compreso”.
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