Verstappen nottambulo e sfoghi via radio: "Ne discuteremo ma non sui media"

Verstappen nottambulo e sfoghi via radio: "Ne discuteremo ma non sui media"© Getty Images

Marko e Horner fanno il punto dopo un GP d'Ungheria critico per Red Bull, in primis per le prestazioni insufficienti. Le tensioni durante la gara tra Verstappen e il muretto tengono banco, ridimensionate dal team

22.07.2024 13:34

Se ne parlerà, è ovvio, perché al di là delle dinamiche interne a Red Bull, il messaggio che filtra in mondovisione è più vicino alla balcanizzazione di un team che non a una squadra unita nel momento di maggiore difficoltà da molti anni a questa parte.

Dei modi di Max Verstappen emersi durante il GP d'Ungheria, Red Bull probabilmente ne parlerà con il diretto interessato. La questione è ben oltre lo sfondo, siamo quasi al fuori campo, viste le priorità che deve risolvere Red Bull. Tutte, essenzialmente, di recupero della prestazione della RB20. Diventa la quadra di ogni partita aperta. Viceversa, proseguirà navigare tra coste frastagliate e l'alto rischio di mandare la barca a sbattere, nella corsa al titolo.

Max "nottambulo", ricostruzioni spazzatura

"Rinvieremo il confronto, più tempo passerà prima di fare riunioni individuali, meglio sarà", spiega Helmut Marko. 

Che ridimensiona anche la rilevanza delle gare al simulatore corse da Max. Ora, che serva mettere a letto il campionissimo e insegnargli a gestire tempo, forze mentali e fisiche, pare quantomeno una forzatura.

"A Imola è rimasto in piedi anche più a lungo e vinse la gara, non so da dove sia uscita di nuovo la storia del tempo che passa a dormire. Max ha ritmi diversi dai miei o da altre persone e l'orario a cui va a dormire per lui non ha nulla di straordinario.

Non si è svegliato nemmeno alle 10:00 a Zandvoort, quando gli elicotteri volavano sul motorhome. Ha dormito come sempre, sono ricostruzioni spazzatura", puntualizza Marko sul "peso" che aver corso fino alle 3:00 di notte possa aver avuto nel rendimento in gara. 

Horner: cruciale recuperare prestazione

Più articolata è la posizione di Christian Horner, in difesa sì di Max ma con l'ammissione di una Red Bull che dovrà ritrovarsi, in unità e prestazioni per procedere dopo Spa e la pausa estiva.

"Penso che la gente tragga delle conclusioni, però è Max che sa quel che serve e ci fidiamo del suo giudizio. Sa cosa serve per guidare una monoposto da Gran Premio, vincere e diventare campione del mondo. Poi, guardate che lavoriamo sempre come una squadra e quale che sia la discussione su come migliorare, non si svolgerà sui media", spiega Horner sul tema "orari da discoteca", trascorsi al simulatore.

Quanto al "richiamo" di Lambiase via radio, interpretato come un comportamento di Max infantile, Horner dice la sua: "In realtà, Gianpiero in quel momento non si stava riferendo a Max. Penso che facesse riferimento ad altri, che via radio si lamentavano sulle penalità.

 Non penso che il riferimento di GP fosse Max. Altri è chiaro che vogliono delle penalità e le chiedono via radio, perché sanno che i commissari sono in ascolto. Però, guardate, Max e GP sono insieme da otto anni e ci sono cose che, in gara, avremmo potuto fare meglio. Ne parleremo come squadra. Tutti vedono la necessità che abbiamo di trovare maggiore prestazione e tutti vi stanno lavorando sodo. Terremo tutte le discussioni necessarie a porte chiuse".


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