Sprint e nuovo asfalto: cosa succederà al GP Austin?

Può essere un weekend poco lineare e con qualche sorpresa. Perché c’è tanto, anzi tantissimo da scoprire in poco tempo: i team avranno a disposizione una sola sessione di libere per raccogliere dati non solo sul nuovo asfalto, ma anche e soprattutto sui propri pacchetti, dato che tutti porteranno novità in macchina.

La portata degli interventi sulla pista è tutta da verificare ma la sensazione è che non si tratti di qualcosa di banale: in Texas gli avvallamenti e le irregolarità del manto stradale erano diventate ingombranti, con tante lamentele da parte dei piloti. I “bump”, come si sente dire via radio, avevano ripercussioni notevoli pure nella messa a punto: erano talmente invadenti che non si potevano trascurare nel deliberare l’assetto, soprattutto a livello meccanico, con i tecnici costretti ad “ammorbidire” il comparto sospensivo per fare digerire alla macchina le imperfezioni dell’asfalto. Ovviamente, tutto ciò inficiava sulle delicate altezze da terra delle vetture: il consumo del fondo era notevole ed infatti l’anno scorso Hamilton e Leclerc dopo la gara furono squalificati per un consumo eccessivo. Quest’anno, con un asfalto più liscio, dovrebbero esserci meno criticità da questo punto di vista, con i team che potranno irrigidire le sospensioni ed abbassare le vetture senza rischiare di consumare troppo il fondo.

E’ possibile che alcuni team, soprattutto quelli più in difficoltà nelle FP1, decidano di utilizzare la qualifica shootout e la gara sprint come una sorta di test generale prima di intervenire alla riapertura del parco chiuso dopo la sprint e prima della qualifica vera e propria. Questo potrebbe dare qualche sorpresa tra il programma sprint ed il programma tradizionale.

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