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GP Canada, freni sotto osservazione

I dati Brembo collocano Montreal tra le piste più impegnative per l'impianto frenante di tutto il mondiale per decelerazione media e raffreddamento

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

10 giu 2016 (Aggiornato alle 12:25)

Sette staccate, quattro particolarmente esigenti. Montreal è pista che si posiziona al vertice della scala Brembo quanto a impegno riversato sull'impianto frenante: per decelerazione media e per raffreddamento dei dischi. Il tempo sul giro si ottiene scaricando al meglio la trazione in uscita dalle chicane, tagliando i cordoli e riuscendo a tirare la staccata con una macchina perfettamente bilanciata: «È sicuramente una pista in cui bisogna lavorare molto bene sui punti di frenata e sfruttare tutto nel modo giusto. A dire il vero nei due anni e mezzo che sono in Williams non abbiamo mai avuto problemi con i freni», ha spiegato Massa nella corso della conferenza stampa del giovedì.

I dati Brembo indicano una decelerazione media di 4,3G, inferiore solo a quanto si registra a Zeltweg, in Austria. Il tempo trascorso con il piede sul freno è relativamente breve, il 19% sul giro, ma si interviene per affrontare quattro importanti decelerazioni. La più impegnativa è quella che precede l'ultima chicane, dove si passa da 335 a 122 km/h in appena 1"28 e 122 metri, esercitando una pressione di 171 kg sul pedale. Pochi secondi, giusto il tempo di passare sul traguardo, ed ecco la prima staccata, nella quale si sviluppano 5G e 155 kg di pressione sul freno. 

Frenate meno impegnative per il tornante in curva 2 e la prima variante in curva 3. La terza staccata molto dura sull'impianto, con dischi Brembo da oltre 1.000 fori per dissipare al meglio il calore, arriva in curva 8, dopo il ponte: si sviluppano 4.9G. Con una forza sul freno molto simile, 148 kg contro 151, il tornantino di curva 10 torna a stressare pinze e dischi, per una decelerazione da oltre 300 km/h ad appena 60. 

I 70 giri di gara del Gran Premio del Canada fanno registrare 149 kWh di energia dissipata in frenata, valore che sarebbe sufficiente ad alimentare 9 lavatrici per 24 ore. Un esempio chiaro e alla portata di tutti per esemplificare in termini chiari quali siano i valori di energia generati dall'impianto frenante. Un dettaglio per nulla trascurabile, sullo stress in gara per i freni lo ha sottolineato Sergio Perez«Si tratta di un circuito molto impegnativo, soprattutto se in gara sei in mezzo al traffico (con un'attenzione ancor più alta a quelle che sono le temperature d'esercizio e il raffreddamento; ndr). Credo però che con i freni ci sia più difficoltà al sabato, quando serve molta fiducia in staccata nelle qualifiche». 

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