Alonso, Indy 500: "Ho fatto del mio meglio, non c'era velocità"

Alonso, Indy 500: "Ho fatto del mio meglio, non c'era velocità"© LAT Images

Il fallimento McLaren a Indianapolis è tutto nella preparazione della monoposto, mai veloce e  con una preparazione inadeguata alla qualifica. de Ferran riconosce la debacle, Brown esclude l'acquisto del posto in griglia. Fernando sottolinea i limiti della macchina

Fabiano Polimeni

20.05.2019 ( Aggiornata il 20.05.2019 12:55 )

È il tempo dei mea culpa nel box McLaren a Indianapolis. Gil de Ferran a metterci la faccia e riconoscere la debacle. Frutto di un progetto impostato con sufficienza? Il ds non ci sta.

È il tempo di sottolineare, lo fa Zak Brown, come McLaren non comprerà il posto in griglia di domenica prossima. La “cenerentola” Juncos Racing taglia la Papaya Orange di una McLaren ottima nel catalizzare sponsor ma nei fatti impreparata in pista. “Torneremo a lottare, non vogliamo comprarci l’accesso. Vogliamo guadagnarcelo. Tutti possono comprarlo, noi vogliamo ottenere il posto in griglia per meriti”, ha dichiarato Brown all’agenzia di stampa Associated Press.

SCUSE DE FERRAN

Ai tanti perché del flop McLaren a Indianapolis quest’anno si sostituiscono le parole dei protagonisti, un ovvio ammettere la debacle con Gil de Ferran, direttore sportivo, a dire: “E’ stata un’esperienza ricca di emozioni e difficile, per me come tutto il team. Voglio approfittarne per chiedere scusa e ringraziare i tifosi in tutto il mondo. Voglio ringraziare il team, i ragazzi hanno lavorato per diversi mesi e, soprattutto nell’ultimo, hanno prodotto uno sforzo enorme e lavorato a tutte le ore del giorno”.

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Non riconosce una sfida presa “alla leggera”, e prosegue: E’ uno sport difficile e di certo non l’abbiamo sottostimato. Sapevamo sarebbe stata una sfida incredibilmente difficile. Ho già corso qui, ho visto alcuni nomi straordinari non prendere parte alla gara, eravamo assolutamente ben consapevoli di quanto sarebbe stato difficile.

Voglio ringraziare Fernando, non gli abbiamo dato una macchina sufficientemente veloce ma lui ha guidato come il campione che sappiamo essere, specialmente negli ultimi 3 giorni. In 35 anni di gare, questa è l’esperienza più dolorosa mai vissuta. Siamo dei racer ed è un’esperienza che ci renderà più forti come team, vogliamo tornare”.

FERNANDO OLTRE I LIMITI

Cocente delusione per Fernando Alonso, con responsabilità che diventano tutte del team per aver mancato la preparazione giusta. E il tentativo di provare un assetto completamente diverso, supportati da un altro team avversario, la dice lunga sulle condizioni con le quali Alonso è andato a provare un disperato accesso ai 33 posti in griglia.

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“Non eravamo veloci, non solo oggi. I giri di qualifica sono quelli in cui vai a tutta, non c’è niente di grande che devi guidare. Fintanto che non alzi il piede, sta più o meno tutto nella velocità della macchina, che ti porta in una posizione o l’altra, oppure l’ora del giorno in cui fai il tempo.

Abbiamo effettuato più tentativi e in momenti diversi, saremmo dovuti essere a posto se la macchina fosse stata abbastanza veloce ma non ci siamo riusciti.

Ho fatto del mio meglio a ogni tentativo, ho guidato una macchina ballerina e non ho alzato il piede. Ho guidato una macchina sottosterzante e non ho alzato il piede. Ho guidato con una foratura al posteriore e ho alzato il gas solo all’ultimo giro perché non potevo fare la curva”, ha raccontato Fernando.

Quella Indy 500 appuntamento centrale del 2019 sfuma prima ancora di cominciare. Resta da chiarire, adesso, il futuro sportivo, quale sfida affronterà Fernando nel 2020.


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