Esclusiva: alla scoperta di Alex Palou

Esclusiva: alla scoperta di Alex Palou

Nel numero di questa settimana abbiamo intervistato Alex Palou, attuale leader della classifica nel campionato IndyCar, per una chiacchierata di cui qui riprendiamo qualche passaggio

13.07.2021 12:49

Se è vero che l'America è la terra delle opportunità, Alex Palou Montalbo sta facendo di tutto per cogliere la sua. Ha vinto a Barber alla prima gara con Chip Ganassi, ha sfiorato la 500 Miglia di Indianapolis, è in testa al campionato IndyCar e sogna a fine stagione di portare a casa il primo titolo americano della carriera. Il primo di tanti, perché lui negli States si trova bene e tra dieci o venti anni si vede ancora lì, a battagliare per allargare una bacheca che a quel punto si augura essere già molto corposa.

L'uomo dei tre mondi

E' un Alex Palou che ha deciso di raccontarsi ad Autosprint, svariando tra passato, presente e futuro. Nel vero senso della parola, perché con lui abbia parlato dei primi passi a casa sua, in Spagna, nella piccola Sant Antoni de Vilamajor, comune catalano con meno di 4 mila anime, delle soddisfazioni e delle difficoltà del recente passato, di un presente strepitoso in America con due grosse certezze, leggasi Chip Ganassi Racing e Monaco Increase Management, e di un futuro che lui si augura essere radioso. Nei suoi 24 anni compiuti il primo aprile, c'è una sequenza di esperienze intense, non tutte facili ma sicuramente formative, esperienze che gli hanno permesso di ritrovarsi a giocarsi il titolo IndyCar alla sua seconda stagione. Possiamo chiamarlo l'uomo dei tre mondi, perché ha corso in Europa, in Giappone ed adesso in America.

Giappone ed America, terre di scoperte

Ogni terra gli ha lasciato qualcosa, come ad esempio quella del Sol Levante: "Non è facile per un europeo andare in Giappone, là è tutto diverso, la vita, la cultura, il cibo, ed anche il modo di relazionarsi con la gente locale. Ma amo quel Paese, un giorno ci tornerò", afferma sottolineando che sempre di corse si tratta, motivo per cui le vere sfide in una nazione praticamente ignota sono state soprattutto all'esterno. Diverse incognite c'erano anche in America, dove Alex si è ambientato subito, anche e soprattutto per il livello di cameratismo che vige oltre Oceano, un qualcosa di sconosciuto dalle nostre parti: "La cosa migliore sono i rapporti che abbiamo tra noi piloti, andiamo a cena insieme, parliamo molto, siamo molto aperti l'uno con l'altro, e sono cose che non ci sono in Europa o in Giappone. Questo penso sia l'aspetto migliore qui in America", ci dice senza dimenticare Scott Dixon, suo compagno di squadra e modello cui ispirarsi sia per la professionalità che per la longevità.

O si vince o si impara

In un percorso è inevitabile incontrare alti e bassi, come quelli che lo spagnolo ha dovuto fronteggiare nei suoi anni in Gp3. Anni non facili ma comunque utili, dal momento che per quelle due stagioni storte Alex non trova giustificazioni ma spiegazioni, ad esempio l'aver incocciato le annate a cavallo del cambio vettura. "Tempismo sbagliato", commenta senza nascondersi mentre parla di quei due campionati valsi una sola vittoria in gara ma tanti insegnamenti, come la gestione delle gomme ed il sapersi arrangiare in vista di una corsa con poco tempo a disposizione per le prove in pista. 

Alex vi "aspetta" in edicola

In una carriera diversa dalla media Alex ha trovato il suo porto di attracco sicuro nella Monaco Increase Management, la società monegasca dell'italiano Salvatore Gandolfo che oltre a Palou gestisce anche Pascal Wehrlein e David Vidales Ajenjo. "Gandi", come lo chiamano nel suo ufficio, è una sorta di fratello maggiore che Alex accosta all'immagine del gorilla, simbolo personale appiccicato sul casco. I motivi della scelta di questo animale sono interessanti, ma è sempre meglio non svelare troppo: la nostra intervista completa ad Alex Palou Montalbo la trovate in edicola nel numero di questa settimana. E, se volete conoscere tutto dell'attuale leader del campionato IndyCar, fidatevi: ne vale la pena.

Alex Palou Montalbo, la scheda

Nato a: Sant Antoni de Vilamajor (Spagna)

Il: 1 aprile 1997

2006 – Campione Spagnolo in classe Alevin

2011 – Campione kart classe KF3

2013 – Campione kart classe KZ2

2014 – Debutto in monoposto, 3° nella Euroformula

2015 – 10° in Gp3

2016 – 15° in Gp3

2017 – 3° nella F3 Giapponese, corre anche in Formula V8 3.5 ed in Formula 2

2018 – 7° in F3 Europea

2019 – 3° in Super Formula (miglior rookie dell'anno), 15° in Super Gt

2020 – 16° in IndyCar

2021 – attualmente in testa alla classifica IndyCar


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