Le Mans, cosa ci fa una Chevrolet Camaro NASCAR alla 24 Ore

Le Mans, cosa ci fa una Chevrolet Camaro NASCAR alla 24 Ore© Motorsport Images

La vettura, gestita dal team Hendrick Motorsports e guidata dal Campione F1 Jenson Button, non rientra in nessuna delle categorie del WEC: ecco le sue caratteristiche

09.06.2023 ( Aggiornata il 09.06.2023 18:25 )

Cosa ci fa una Chevrolet Camaro blu, con una vistosa scritta “NASCAR” sulla fiancata, sul circuito di La Sarthe proprio nel week end della 24 Ore di Le Mans? È la domanda che il molti si sono posti vedendo la muscle car numero #24 del team Hendrick Motorsports sfrecciare per i 13,6 chilometri del circuito francese durante le sessioni di prova e di qualifica della 24 Ore. Si tratta infatti di una vettura che non rientra in nessuna delle categorie del WEC, e che partecipa come “ospite” con un equipaggio che include anche l'ex Campione del Mondo F1 Jenson Button. Rivelandosi, per ora, sensibilmente più veloce delle LMGTE ufficiali.

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La NASCAR "ospite" alla 24 Ore

La 24 Ore di Le Mans, oltre a rappresentare uno degli appuntamenti più ricchi di tradizione nel motorsport mondiale, rappresenta storicamente anche un'occasione per sperimentare. Dalla Rover BRM alimentata a gas che corse tra il '63 e il '65, alla moderna Nissan Deltawing che debuttò a alla 24 Ore del 2012, sono tante le vetture coraggiose, insolite o solo “fuori contesto” che hanno preso parte alla classica francese nei suoi 100 anni di storia. Quest'anno a catalizzare l'attenzione degli appassionati è stata una vettura che con la tradizione e i regolamenti di Le Mans ha davvero poco a che fare: una Chevrolet Camaro NASCAR che ha stupito per le sue prestazioni e divertito il popolo del web per le sue dimensioni, decisamente fuori misura se messe a confronto con quelle dei prototipi LMP2 e Hypercar.

Frutto di un intenso lavoro di sviluppo e test da parte di Garage 56, che ha dato vita all'intero progetto, la Camaro non è in realtà neppure una vettura NASCAR nel senso più stretto del termine. Pur derivando direttamente dalle vetture che prendono parte alla serie americana, la Chevy è stata rivista per adattarsi alle diverse esigenze, liberandosi anche delle restrizioni regolamentari imposte nella serie USA. Il risultato è un'auto esteticamente molto simile alle NASCAR, ma con diverse differenze tecniche. Innanzitutto è stata aumentata la capienza del serbatoio, per permettere all'auto di affrontare stint più lunghi (da 76 a 127 litri contro i massimo 90 che possono imbarcare le vetture LMGTE), mentre il motore V8 aspirato da 5,8 litri (le LMGTE hanno un limite di 5.500 cc) è stato rivisto per erogare una potenza che adesso supera i 700 cavalli. Nuove anche le appendici aerodinamiche posteriori e il diffusore. Tallone d'Achille della Camaro è il peso, di circa 1.340 kg, mentre le GTE di Le Mans hanno invece un peso minimo di 1.245 chilogrammi.

Più veloce delle LMGTE a Le Mans

L'equipaggio a cui sarà affidata la Chevrolet durante la 24 Ore è davvero variegato: Jimmie Johnson, 7 volte vincitore della NASCAR Cup Series, Mike “Rocky” Rockenfeller, vincitore della 24 Ore di Le Mans del 2010 con l'Audi R15 TDI, e Jenson Button, Campione del Mondo di Formula 1 nel 2009 con la Brawn GP.

Durante le sessioni di qualifica, la Camaro guidata da Rockenfeller ha fatto segnare un tempo di 3:47.976, che la pone davanti a tutte le vetture GTE. Per dare un termine di paragone, la Corvette che ha ottenuto la pole position della categoria GT, la numero #33 condotta da Nicky Catsburg, ha girato in 3:52.376. Un divario che ha spinto gli organizzatori a inserire la Camaro proprio dietro alle LMP2 nella scala delle prestazioni, ovvero in fase di Safety Car la vettura potrà incolonnarsi dietro ai prototipi e davanti alle altre vetture a ruote coperte.

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