La Ferrari è la mina vagante di Le Mans!

La Ferrari è la mina vagante di Le Mans!© Getty Images

Se tiene, potrebbero essere dolori per la Toyota. Ecco il borsino per la 24 Ore di Le Mans

10.06.2023 ( Aggiornata il 10.06.2023 12:44 )

Mattina di vigilia della 24 Ore e la Ferrari si gode la prima pagina sui due quotidiani della Sarthe, ovvero la Maine Libre e Ouest France, più un inserto che parla chiaro, titolando “Jour de fete au Mans”. Già, ma la domanda è un’altra: chi manterrà il clima di festa e di gioia anche l’indomani, alle quattro del pomeriggio, quando si conoscerà il nome del vincitore della maratona del Centenario? Risposte certe non ne ha nessuno, semmai solo considerazioni il più ragionevoli possibile. E allora proviamo a fare il borsino alla 24 Ore, per cercare di capire tendenze e linee di sviluppo di tutti i protagonisti della classe regina Hypercar.

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IN RIALZO

Ferrari. La pole di Antonio Fuoco ha avuto un effetto incendiario. Dimostrando che la 499P vanta prestazioni e competitività da vendere, oltre che equipaggi omogenei e perfettamente amalgamati. Basterà? Sì, a patto di poter disporre di un passo gara adeguato, ossia elevatissimo, e, soprattutto di un’affidabilità a prova di bomba. È questo il punto. Ferrari e AF Corse sono due garanzie, ma è innegabile che all’esordio assoluto a una 24 Ore le incognite esistono e rappresentano l’unico ma non trascurabile baluardo che separa, al momento, i sogni dalla realtà. Però, attenzione, come ha dichiarato ieri l’ex grande capo dell’Audi Wolfgang Ullrich: “La logica dice che la Toyota ha il vantaggio di conoscere meglio la macchina e la corsa e di avere una vettura iperaffidabile e già molto sperimentata, ma se la Ferrari dovesse passare indenne il punto critico della corsa, poi per i giapponesi potrebbero essere dolori”. Gli interrogativi, piuttosto, riguardano la tattica: la Ferrari attaccherà o giocherà di rimessa? Manderà una lepre in fuga o lascerà alla Toyota l’iniziativa? Proverà a ripetere passo e tattiche dei giap o baderà semplicemente ad andare al suo passo, facendo i conti alla fine? Di più. Quanto e a chi la pioggia attesa nel pomeriggio complicherà la vita? Solo la gara scioglierà i residui dubbi.

STABILI

Toyota era la favorita naturale alla sesta vittoria consecutiva alla Sarthe e tale resta. I 37 chili di zavorra aggiunti in chiave BoP hanno fatto indispettire gli uomini forti della squadra, anche se l’arma totale e doppia a vantaggio delle GR010 resta l’affidabilità e il passo gara. Porsche è la sola ad avere l’innegabile vantaggio di schierare ben quattro macchine, tre ufficiali e una del team Jota, comunque con preparazione e equipaggio di prim’ordine. E fin qui le note positive. L’affidabilità parrebbe accettabile, ma forse, a oggi, sono le prestazioni a non aver stupito. Glickenhaus ha di valido la solidità del progetto, l’esperienza e l’affidabilità, considerando che insieme alla Toyota è il marchio più sperimentato in Hypercar. Il problema è che il budget è sempre più risicato e lo sviluppo non viene più portato avanti come dovrebbe. Questo limita severamente i sogni di gloria, anche se la base resta buona. Un piazzamento in top six resta la massima aspirazione immaginabile, almeno al via di questa gara.

IN RIBASSO

Peugeot al momento è la grande delusione. Le 9X8 appaiono poco veloci e non proprio imperforabili quanto ad affidabilità. Il programma è quinquennale e durerà fino a tutto il 2026, ma di certo l’avvio pare stentato e complesso. E questa edizione della 24 Ore si promette micidiale per le vetture francesi, ancora acerbe, bisognose di evoluzioni e modifiche che al momento non sono né ipotizzabili né vicine. Cadillac le prestazioni le avrebbe eccome, ma è l’affidabilità il problema più grosso, come ha sperimentato Bourdais nel corso dell’Hyperpole, fermandosi a bordo pista con la pompa della benzina kappaò. Vanwall ha solo un dubbio: quanto durerà? Migliorata sul giro secco, la vettura di Kolles resta la più fragile e vulnerabile (oltre che la meno riccamente finanziata) tra le Hypercar in proiezione 24 Ore. Quindi l’imperativo è cercare di durare il più possibile, incrociando le dita. Buona fortuna.

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