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Verso Le Mans, Ferrari #50: l'equipaggio in difesa della corona sulla Sarthe e con un occhio al titolo

Fuoco, Molina e Nielsen si definiscono "complementari", con un lato umano alla base dell'ottimo fatturato sportivo: campioni uscenti alla 24 Ore, puntano sui dettagli per il titolo iridato
Verso Le Mans, Ferrari #50: l'equipaggio in difesa della corona sulla Sarthe e con un occhio al titolo
© Ferrari Hypercar

Antonio Fuoco in quel momento non c’è, perché ha dovuto salutare in anticipo per impegni personali. Nicklas Nielsen e Miguel Molina invece siedono lì accanto, di fronte ai cellulari utilizzati come registratori, e prima che inizi il giro di domande scherzano come se fossero un fratello maggiore ed un fratello minore. Non lo dicono, ma è il quadretto che emerge ad osservarli a suggerire l’idea di un rapporto quasi sanguigno. Forse esagerato o forse no, fatto sta che Miguel Molina fu il primo, due anni fa, a sottolineare l’importanza del lato umano nell’avventura della Ferrari in Hypercar, avventura che alla vigilia della Le Mans 2023 era a malapena agli albori.

Un terzetto complementare

Siamo alla tavola rotonda dedicata alla Ferrari 499P #50, al Ferrari Endurance Media Day 2025 alla vigilia della tappa sul circuito de la Sarthe. La "Cinquanta" è quella che detiene lo scettro della 24 Ore, dove un anno fa è stata vittoriosa con il brivido legato ai consumi. Lo stesso brivido, anche se in palio c’era un 2° posto a Spa e non un successo a Le Mans, che i tre hanno vissuto nell’ultima prova disputata sin qui, la 6 Ore di Spa, con un finale a stringere i denti per gestire il carburante fino in fondo. In entrambi i casi, alla guida c’era Nicklas Nielsen: nordico com’è, è la rappresentazione perfetta di uno che sa tenere i nervi saldi soprattutto quando ogni movimento del piede, anche il più impercettibile, sul gas può avere effetti importanti su ogni centilitro di benzina.

Nordico però Nicklas non lo sembra affatto quando scherza con Fuoco o Molina, un terzetto che lo stesso Antonio ha definito “complementare”. L’italiano è il piede pesante dei tre, quello che finora ha messo insieme quattro pole position sulle quattro conquistate dal suo equipaggio; Nielsen invece è il piede delicato, quello della guida pulita: tra Le Mans 2024 e Spa 2025 ha fatto capire cosa significhi dosare ogni colpetto di gas sul pedale, ha spiegato cosa significhi saper guidare al risparmio senza perdere troppo terreno; e poi c’è Molina, quello che gli altri due vedono un po’ come il faro, per esperienza sportiva e umanità: è quello che mantiene i nervi saldi e che porta lucidità e calma in squadra, un qualcosa che è preziosissimo anche e soprattutto fuori dalla pista.

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La 50 come la 51: Le Mans come tappa fondamentale per il titolo

Nielsen intona la parola “Catalunya” con accento latino, e prende in giro Molina che in quel momento parla proprio dalla sua “Catalunya”: vorrebbe esaudire il desiderio di correre e, perché no, di vincere nella sua terra con la 499P. Lui, catalano di Girona, deve molto alla pista della vicina Barcellona: lì ha cominciato a muovere i primi passi, con un programma promosso proprio dal circuito del Montmelò. Oggi, dopo tante esperienze, ha in saccoccia una 24 Ore di Le Mans come apice della carriera e vuole fare il paio con il titolo iridato WEC.

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