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Verso Le Mans, Ferrari #51: per i leader di classifica, la 24h come scalino fondamentale verso il titolo

L'equipaggio Ferrari #51 si affaccia a Le Mans da leader del campionato: come i piloti dell'altra 499P, anche loro sostengono che la 24 Ore sarà una crocevia importantissimo in ottica iridata
Verso Le Mans, Ferrari #51: per i leader di classifica, la 24h come scalino fondamentale verso il titolo
© Ferrari Hypercar

C’è sempre una prima volta per tutto. Come affacciarsi a Le Mans in testa alla classifica del mondiale, un’esperienza nuova. L’importante è non pensarci troppo, per scacciare la pressione e per restare concentrati sulla visione d’insieme, la quale dice che quest’anno, il titolo iridato, è un obiettivo alla portata: lo sanno James Calado, Antonio Giovinazzi ed Alessandro Pier Guidi, i tre piloti che si dividono il volante della Ferrari 499P #51, attualmente leader del campionato.

Le Mans speciale, anche per il campionato

Vengono da due vittorie consecutive, Imola e Spa, e sono quelli che dovranno reggere l’urto della concorrenza. Pier Guidi, da ingegnere, tira in ballo la legge dei grandi numeri: Statisticamente è quasi impossibile vincere tre Le Mans di fila. Come squadra veniamo da due Le Mans vinte ed abbiamo portato a casa tre gare su tre quest’anno, uno potrebbe pensare che siamo i favoriti ma non è affatto così”.

Ne è sicuro, Alessandro, e lo pensano anche i compagni di equipaggio Calado e Giovinazzi. Tutti concordano su un punto: a Le Mans si prova sempre a vincere, ma se non dovesse capitare l’occasione, niente panico; l’importante sarà fare più punti possibili, perché la tappa francese ne mette in palio più di qualsiasi altra gara ed anche un piazzamento, in ottica iridata, può pesare come un macigno. La concorrenza sarà elevatissima, vincere sarà difficile, per cui James ricorre ad un termine, “massimizzare”, che è il vero obiettivo di questa Ferrari che guarda lontano, ai bilanci finali di un campionato al termine del quale vuole riscoprirsi regina

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Giovi cresce ed impara

Averne vinta una a testa, toglie anche di dosso quella pressione di vedere un traguardo non raggiunto davanti a sé. Pier Guidi l’ha vinta anche nella categoria GT, e non si nasconde: pure il successo del 2019 fu speciale. All’epoca con lui c’era già James Calado, non c’era Antonio Giovinazzi che rispetto agli altri due, per sua stessa ammissione, sa di poter imparare molto. Il processo di adattamento di Giovi al mondo Endurance procede spedito, cresce ogni anno e questo è un bene anche per Alessandro e James, due che nelle corse di durata ormai sono più che veterani.

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