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Alonso: vincente senza precedenti, dopo Indy obiettivo rally

Daytona in archivio, è tempo di programmare la Indy 500 per centrare la Quadrupla Corona. Poi, stuzzica l'idea di fare qualcosa che non abbia precedenti, Fernando conferma l'interesse verso gli sterrati. La Dakar attende
Alonso: vincente senza precedenti, dopo Indy obiettivo rally
© sutton-images.com

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

29 gen 2019

Pista e sterrati, mondi che più distanti non potrebbero essere. Piloti in grado di primeggiare in entrambi, una rarità. Di campioni veri dell’asfalto tra i cordoli a svettare anche tra prove speciali e dune, vincenti in Formula 1 come in una Dakar o in un rally – e non per una speciale appena, ma per il bottino grosso – non se ne ha memoria. 

Fernando Alonso è reduce dal trionfo nella 24 Ore di Daytona, inevitabilmente catalizzatore di tutte le attenzioni in un equipaggio che pure ha visto contribuire Jordan Taylor, Renger van der Zande e Kamui Kobayashi. E per la prima volta, il campione di Oviedo, ammette che l’idea di diventare eroe dei due mondi, pista e non, lo stuzzica non poco.

Ne parla dalla Florida, confermando quanto già emerso nelle scorse settimane. Nasser Al-Attiyah, trionfatore della Dakar 2019, ha rivelato i piani per un approccio di Fernando al mondo del cross-country, prima presa di contatto con il Toyota Hilux che avverrà in aprile. L’idea è di stilare un programma con la Dakar 2020 quale obiettivo da aggiungere al palmares unico di Nando.

Sterzi a parte: Il senso di Alonso per l’epica

Il pentathlon motoristico è una sfida affascinante: campione in Formula 1, vincitore a Le Mans, vincitore a Daytona, le discipline già superate. Indianapolis attende, per entrare nella leggenda: “Questa gara (24 Ore di Daytona; ndr) non fa parte della Tripla Corona ma se dovessi vincere Indianapolis diverrebbe la Quadrupla Corona, ha raccontato Fernando all’agenzia di stampa AFP.

“In questo momento la concentrazione totale è sulla Indy 500. Sto pensando di provare a fare qualcosa in più, forse in discipline diverse che non siano solo su pista.

Qualcosa in più, è l’ammissione diretta che la Dakar può diventare un obiettivo. Il rally? Chissà. Un Alonso che vince Indianapolis e scopre di poter essere vincente anche nei rally andrebbe ben oltre l’obiettivo di essere il pilota più completo dell’automobilismo sportivo moderno. Nell’era dell’ultra-specializzazione, agguanterebbe un primato di portata enorme. Più realistico pensare che sia il raid in Sudamerica il passaggio da inseguire che non il WRC.

Rally di Montecarlo, Ogier come Rohrl

Vincente o meno. È il punto centrale intorno al quale ruota qualsiasi programma. Partecipare, visto il talento in questione, non serve a nulla. E Fernando prosegue: “Ho bisogno di pensarci, di programmare, di assicurarmi d'essere competitivo, di avere le giuste persone accanto, i team giusti e i preparativi adeguati. Qualunque sarà la prossima avventura, non la affronterò se non dovessi essere competitivo o non dovessi avere una chance di vittoria. L’obiettivo è di fare qualcosa senza precedenti nel motorsport”.

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