Il miracolo Ferrari Hypercar in stile neopromossa

LA 499P non si affida alle superstar ma a un gruppo di ragazzi che ricordano i collettivi di certe saghe calcistiche partite dal nulla

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16.01.2023 10:17

L'eqiupaggio "giovane"

Poi c’è la gente dell’altra macchina. Il caso del 25enne danese Nicklas Nielsen è il più incredibile e strano. Fortissimo in F.4, finisce i soldi che è ancora teenager e per continuare si butta nel Ferrari Challenge Europe, dove, nel 2018, spopola e vince il titolo al primo assaggio. Da lì la favola prosegue con l’arrivo ad AF Corse, vincendo il titolo Gte-Am. L’anno dopo fa il bis e nel 2022 c’è il passaggio in Lmp2 con un altro titolo in saccoccia. Cioè, Nielsen è il meno conosciuto di tutti, ma vanta quattro allori nelle ultime quattro stagioni e va come un missile, oltre a essere un fedelissimo di Amato Ferrari. Quindi c’è lo spagnolo Miguel Molina, coetaneo di Calado e con AF Corse dal 2017. Uno poco appariscente, ma affidabile quanto veloce e gestibile. Dulcis in fundo, Antonio Fuoco, 26enne, da otto anni nel giro Ferrari, il più fresco tra i ragazzi che militano con AF Corse, avendo iniziato lo scorso anno con Amato, ma non importa, perché per prestazioni e spirito di squadra, lui vanta la fiducia e l’autorevolezza di un veterano. Capito il senso di tutto? La Ferrari by Antonello Coletta & Amato Ferrari non è la squadra delle stelle, delle comete o delle supernove, ma il team debuttante che può contare sull’organico più umanamente collaudato e affidabile del lotto.

Dettagli vincenti

Se fosse possibile assegnare un premio come spirito di squadra, AF Corse partirebbe già vincente, perché, financo al di là del gioiello 499P, negli anni belli della sua lunga saga in GT è riuscita a costruire un patromonio umano dal valore ingente e che adesso diventa l’asset in più di questo organismo. Ecco perché invocare equipaggi onirici e leggendari non serve a niente e, semmai, se solo alcuni sono restati delusi ad aver letto le formazioni, vien da pensare che costoro di endurance e della filosofia scelta da Coletta & C. non abbiano capito nulla. Pensano, costoro medesimi, che Antonello sia forse di manica stretta e abbia voluto risparmiare qualche dollaro sull’ingaggio di un supernome? Credono che Amato Ferrari sarebbe stato così timido da non gestirli in pista? Ritengono che John Elkann non ci abbia neppure pensato? No, il discorso è tutto un altro e molto più arrapante, se permettete. Torniamo al calcio e facciamo due conti.


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