F1, Webber: Hamilton-Rosberg? Poteva finire peggio

Il pilota australiano è tra quanti ritengono la condotta di gara ad Abu Dhabi corretta, ed evoca quella che sarebbe potuta essere un'alternativa molto più aspra e sleale

02.12.2016 ( Aggiornata il 02.12.2016 12:52 )

Tanto rumore in fondo per nulla. Mark Webber torna sulla condotta di gara di Lewis Hamilton ad Abu Dhabi, tema sul quale in pochi giorni si è registrato il pieno di opinioni, di diverso segno, tra i critici che hanno accusato Lewis di non aver seguito le indicazioni del team e i sostenitori dell'inglese. Mark Webber si schiera tra questi ultimi, sottolineando come la contesa sarebbe potuta essere molto più scorretta, caso in cui non ci sarebbero stati dubbi sui provvedimenti che avrebbe adottato Mercedes. 

«Si è spinto più in là possibile, sarebbe potuto essere molto più duro e passare a un altro livello», dice il pilota australiano. L'altro livello è lo scontro in pista, la scorrettezza palese per danneggiare Nico. «Solo Hamilton e Rosber sanno, insieme a qualche ingegnere, quanto sia andato piano. E' stata probabilmente la doppietta più lenta dell'era moderna, le macchine erano molto al di sotto del limite. Gran parte degli atleti agonisti, quando hanno la testa sovraccaricata e pensano a come rendere la vita il più difficile possibile al proprio avversario, possono spingersi al livello successivo: non ha reso le cose impossibili a Nico».

E di ultime gare concluse con il "livello successivo" evocato da Webber ne è piena la storia recente della Formula 1. «Se fosse sfuggita del tutto di mano la situazione, Nico per tutta risposta avrebbe potuto dire: "Sai cosa, amico mio? Facciamo un po' a sportellate e andiamo insieme contro le barriere". Probabilmente è questo l'altro modo di interpretare le cose, anche Lewis ne era consapevole e credo abbia giocato le proprie carte al limite e non sono particolarmente infastidito».

Grande Hamilton a fare come gli pare!

Del partito degli "innocentisti" fa parte anche Jacques Villeneuve, schieratosi da subito dalla parte di Hamilton, ritenendo la condotta di gara tra quelle prevedibili e corrette. «All'ultima gara, quando non puoi più perdere il campionato, non c'è più un team. E' un momento dell'anno in cui la squadra deve fare un passo indietro e vivere la situazione. Rosberg è meritatamente campione e Lewis ha verificato che lo fosse. Hamilton si è solo svegliato un po' troppo tardi, questo gli è costato il campionato. Ha capito a metà stagione che Nico era veloce e avrebbe lottato». 


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