Formula 1 Russia, Lowe: "Difficile scaldare le gomme in qualifica"

Formula 1 Russia, Lowe: "Difficile scaldare le gomme in qualifica"
Il dt Williams analizza le caratteristiche di un circuito dal fondo molto liscio. Stroll alla scoperta di Sochi: "Dalla passeggiata del giovedì si impara tanto"

Fabiano Polimeni

27.04.2017 09:16

Storicamente, per quanto breve sia la serie del Gran Premio di Russia, la Williams a Sochi è stata sempre competitiva. Veloce sul giro secco e con un podio all'attivo (Bottas nel 2015), il team di Grove si presenta da quinta forza del campionato. I punti dicono uno in meno di Force India nel Costruttori, maturati in tre gare corse con l'handicap di un Lance Stroll bersagliato non solo dalla sfortuna ma soprattutto da Perez e Sainz negli ultimi due appuntamenti. 

Le caratteristiche dell'asfalto di Sochi non porteranno solamente a una gara attesa su una sola sosta ai box (salvo diverse indicazioni che matureranno nelle sessioni di libere del venerdì) ma faranno emergere un altro tema importante per la prestazione in qualifica, sottolineato dal direttore tecnico Paddy Lowe: «E' solo la quarta volta che andiamo a Sochi dalla gara inaugurale nel 2014, si tratta pertanto di un circuito ancora relativamente nuovo e con un asfalto altrettanto nuovo. La superficie è molto liscia, probabilmente la più liscia che incontriamo in tutta la stagione e comporta delle sfide.

Può essere difficile scaldare le gomme in qualifica e il degrado è estremamente basso, come abbiamo visto nel 2014, quando Rosberg fece il pit-stop al primo giro e corse l'intera gara con lo stesso treno di gomme». In prospettiva qualifiche può voler dire una prestazione destinata ad arrivare dopo più passaggi, necessari ad attivare le gomme e portarle nella finestra di temperatura ideale. E proprio le caratteristiche di bassa severità sugli pneumatici sono stati tra i fattori che hanno aiutato le prestazioni Williams in passato a Sochi. 

«E' un circuito che richiede una macchina capace di buone performance a tutto tondo, componendosi di un'ampia gamma di curve a velocità differenti e un lungo rettilineo, che richiede potenza ed efficienza. Arriviamo incoraggiati dalle prestazioni della monoposto in Bahrain, crediamo riusciremo a essere competitivi»

Alla ricerca di un arrivo sotto la bandiera a scacchi è Lance Stroll: «Sochi è certamente una delle piste più difficili per me da raccontare perché non ci sono mai stato. Ho seguito la gara dello scorso anno ma devo ancora scoprire realmente com'è la pista. La prima presa di contatto l'avrò con la passeggiata del giovedì, insieme agli ingegneri. E' sorprendente quanto si possa imparare di un circuito camminandoci a piedi e quanto sia utile girando poi con una Formula 1. Scopri le sconnessioni e hai la sensazione di come reagirà la monoposto. 

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Non c'è un numero predefinito di giri necessari per apprendere un circuito, a volte ci riesci molto in fretta, altre serve più tempo. Dipende dalla pista e dalle tue sensazioni, da quanto tempo ti ci vuole per entrare nel ritmo».

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