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GP Australia, Kubica tra contatti e una Williams che perde pezzi

La Williams corre a Melbourne come fosse una sessione di test. Russell racconta come non migliorerà in Bahrain e Cina, Kubica costretto a gareggiare senza uno specchietto dal terzo giro

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

18 mar 2019 (Aggiornato alle 13:08)

All’Albert Park per onore di firma, tra cordoli da non aggredire, poche parti di ricambio disponibili e un’ultima fila alla quale la Williams sembra destinata ancora per molto tempo. Difficile poter tracciare un vero e proprio bilancio dall’esordio stagionale, piuttosto una tre giorni di test.

Il primo via dopo più di 8 anni, per Robert Kubica, è avaro di soddisfazioni. Prevedibile. Termina doppiato a 3 giri, con una FW42 subito danneggiata in curva 1.

Nonostante tutto, Robert racconta come sia stata una gara più divertente di quanto non sia apparsa dall’esterno, anche se non avrei mai pensato di dire qualcosa del genere, perché di solito la prestazione in gara è l’aspetto più importante.

Credo però che nella situazione in cui sono stato, di ritorno dopo 8 anni e mezzo, pur non essendo stato grandioso il passo ci sono stati degli aspetti positivi”. Ritmo in gara che, lontano da altre monoposto, ha dato spazio a un siparietto degno del miglior Alonso-McLaren. "In aria libera mi è stato detto che il passo era buono per le condizioni in cui ero. Quasi ho iniziato a ridere, perché dall'abitacolo le sensazioni erano davvero negative", ha svelato il pilota polacco.

Il ritmo in gara è l’ultimo aspetto sul quale concentrarsi, quando è il comportamento stesso della monoposto a essere, ancora, un’assoluta incognita, come dimostrato dall’errore commesso in qualifica da Kubica, sorpreso (in positivo) dalla reazione della Williams con l’evoluzione della pista.

Ha corso una gara ancor più in salita di quella affrontata da George Russell, a causa dell'incidente in curva 1, in partenza: “In qualifica non è stata la giornata migliore sotto il profilo della guida. In gara ho fatto una buona partenza. Purtroppo, in curva 1, credo sia stato Gasly che, toccato da un’altra macchina, si sia spostato all’improvviso sulla destra e ha danneggiato la mia ala anteriore.

Ho avuto dei danni anche al posteriore, ho perso lo specchietto dopo tre giri: è così che va ora, dalle difficoltà possiamo migliorare, speriamo migliori nel corso della stagione”.

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Non migliorerà certo in Bahrain e in Cina, una realtà ammessa anche da George Russell, a dare la misura di quanto, la Williams, in questa fase sia più che mai partecipante per “spirito olimpico”, dove conterebbe invece tutt’altro. 

Sono contento d’aver portato la macchina a casa senza drammi. Personalmente sto bene dal punto di vista fisico, ma è ovvio quanto sia deludente essere così lontani dal passo.

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Abbiamo effettuato un pit-stop aggiuntivo per provare tutte le tre mescole di gomme, purtroppo è questo lo scenario nel quale ci troviamo attualmente.

Avremo molto lavoro da fare domani, per migliorare. Non mi interessa lottare con Robert per l’ultimo posto, dobbiamo lavorare insieme per far funzionare la macchina”, analizza con realismo il talento inglese, che si lascia alle spalle un avvio di campionato positivo per sé, esente da errori di sorta. 

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