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Binotto: Leclerc è forte nei corpo a corpo

La resistenza opposta a Hamilton segna un tratto importante del talento monegasco, adesso noto anche a Lewis. L'errore di Vettel chiama una "riflessione perché non si ripeta"

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

11 set 2019

Da Monza a Fiorano, con il trofeo del Gran Premio d’Italia che diventa la ciliegina sulla torta di Universo Ferrari. “L’avevamo detto, avremmo venduto cara la pelle ed è bello portarlo qua a Maranello, nella nostra fabbrica, in questo Universo Ferrari”, le parole di Mattia Binotto, dopo la sbornia Rossa di domenica.

La battaglia in pista tra Leclerc e Hamilton arricchisce il risultato di un tratto diverso rispetto a Spa, dove la cavalcata vincente era arrivata senza una vera sfida diretta. C’è stata a Monza, accesa e al limite, confronto sul quale Binotto, a Sky Sport, ha aggiunto: Charles è forte nei corpo a corpo, è forte in gara, chi non se n’era ancora accorto se ne sta accorgendo”.

HAMILTON ASPETTA LA PROSSIMA

Monza segna la misura dei futuri duelli in pista, possibili se la Ferrari SF90 compirà un deciso progresso con le novità tecniche in arrivo a Singapore. Come Charles ha imparato la lezione in Austria, Hamilton farà tesoro dei limiti fissati a Monza.

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Lewis-Charles, scambio di battute che dal dopogara si è spostato sui social, su Instagram:Hai fatto un lavoro incredibile e tra noi non ci sono discussioni. Goditi questo momento e questa giornata speciale. Hai guidato col cuore, non vedo l’ora di molte altre battaglie”, il post di Hamilton al quale ha replicato Leclerc: “Grazie per avermi messo sotto pressione per tutta la gara. Anch’io non vedo l’ora di correre tante altre battaglie”.

RIFLESSIONE VETTEL 

Al crescendo rossiniano di Leclerc si contrappone una Monza negativa per Sebastian Vettel, episodio sul quale Binotto ha commentato: “Sebastian ha commesso un errore, l’ha pagata cara e l’abbiamo pagata noi come squadra, come risultato, sono convinto avrebbe fatto un bel podio anche lui.

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Sono errori che si commettono, l’importante è rifletterci, perché capitano e cercare di fare in modo che non si ripetano. Avrà altre occasioni, è un pilota veloce, insomma è campione del mondo e non gli si insegna a guidare”.

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