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Formula 1 eco, obiettivo emissioni zero al 2030

Carburanti, utilizzo di energie rinnovabili, eventi in pista e fuori con maggiore sensibilità verso l'ambiente e la riduzione dell'inquinamento. La Formula 1 tratteggia un modello di business un po' più ecologico da attuare 

Formula 1 eco, obiettivo emissioni zero al 2030
© Mark Sutton

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

12 nov 2019

Lavora per darsi un volto green, compatibile con l’ambiente, la Formula 1. Come se non bastasse la ricerca tecnica portata avanti sulle power unit, l’obiettivo di Liberty Media e della FIA diventa la trasformazione di come è percepito il business Formula 1. Obiettivo emissioni zero entro il 2030, ovvero, arrivare ad avere emissioni carboniose legate ai consumi su base annua pari a 0 o negativi.

Uffici, strutture, fabbriche, dovranno essere alimentati da energie rinnovabili. La logistica di un mondo in costante movimento da una parte all’altra del globo dovrà essere ultra-efficiente, certo un po' difficile da attuare con un calendario in continua espansione di Gran Premi.

Principi da trasformare in azioni, per poter dire di fare la propria parte sul tema ambientale, problema assolutamente concreto al quale la F1 può dare un minimo contributo. Piuttosto, sono il segnale e l’impegno a contare.

Meno plastica in circuito

Monoposto, attività in pista e operazioni generali che ruotano intorno alla Formula 1 saranno le aree sulle quali accelerare in senso ecologico. Per un target 2030 di Co2 neutrale, al 2025 si avranno misure legate alla gestione degli eventi – i week end di gara e non solo – che porteranno a una migliore gestione dei rifiuti prodotti. Tutti dovranno essere reimpiegati, riciclati o compostati.

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Inoltre, verrà bandita la plastica usa e getta. Ai tifosi verranno proposte soluzioni di trasporto più pulite per arrivare in circuito, impianti che dovranno adeguarsi per “migliorare il benessere dei tifosi e della natura”.

Sul fronte tecnico, dopo il 2021 lo sviluppo interesserà la tipologia di combustibili impiegati nelle power unit.

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Dalla F1 il primo ibrido a impronta zero

Nei suoi 70 anni di storia, la Formula 1 è stata pioniere di numerose tecnologie e innovazioni che hanno dato un contributo positivo alla società e aiutato a combattere le emissioni di Co2. Dall’aerodinamica innovativa alla progettazione di freni migliori, dei progressi guidati dai team di Formula 1 hanno beneficiato centinaia di milioni di auto su strada oggi.

Pochi sanno che la power unit di F1 è la più efficiente al mondo, sviluppa più potenza consumando meno benzina, quindi Co2, di ogni altra auto. Crediamo che la Formula 1 possa continuare a essere un leader per l’industria automobilistica e lavorare con il settore energetico e automotive per introdurre il primo motore ibrido a combustione interna a emissioni zero di carbonio”, il commento di Chase Carey nel presentare il piano di sostenibilità ambientale della Formula 1.

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“Riconosciamo il ruolo cruciale che tutte le organizzazioni devono giocare nell’affrontare tale problema globale, nel lanciare la prima strategia di sostenibilità della Formula 1. Speriamo di avere un impatto positivo rilevante sull’ambiente e le comunità nelle quali operiamo. Le azioni che stiamo mettendo a punto da oggi ridurranno la nostra impronta di carbonio e garantiranno il raggiungimento entro il 2030 della neutralità carbonica”.

La Federazione internazionale, per voce di Jean Todt, ha aggiunto: “Questa strategia è in linea con le iniziative avviate alcuni anni fa dalla FIA, con la creazione del Programma di accreditamento ambientale, più di recente con la Commissione FIA sull’ambiente e la sostenibilità, e le ricerche sui carburanti rinnovabili per le corse”.

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