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GP Vietnam, Tilke: che dolore non vedere le macchine in pista

Il circuito di Hanoi avrebbe dovuto ospitare la F1 nel week end. Tilke racconta il dispiacere per il mancato coronamento degli sforzi dei progettisti 

GP Vietnam, Tilke: che dolore non vedere le macchine in pista
© Vietnam Grand Prix via Twitter

3 apr 2020

Nel week end che avrebbe dovuto portare la Formula 1 a sbarcare per la prima volta in Vietnam, Hermann Tilke, responsabile del progetto insieme al team di F1 Group, racconta la delusione per il mancato “finale”, rovinato dalla pandemia di coronavirus.

Sebbene sia stato ufficialmente rinviato, tra le tante ipotesi e ricostruzioni circolate dopo Melbourne in merito al calendario che la F1 potrà mettere in piedi, non manca lo scenario di un rinvio al 2021 dell’esordio di Hanoi.

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All’agenzia di stampa DPA, Tilke ha raccontato la delusione per il momento: “Fa malissimo perché abbiamo lavorato in tanti. Abbiamo ancora ingegneri e architetti sul posto. Così tanto impegno e lacrime versati per quasi un anno e mezzo, perché le cose non procedono sempre lisce durante una costruzione”.

Tra i contrattempi, la necessità di modificare la penultima curva del circuito, rispetto al progetto originario, per vincoli legati al territorio. Un circuito che si sviluppa in parte su strade preesistenti, in parte su un’area – quella del paddock – realizzata ex novo.

Fa male che manchi il coronamento di tutto il lavoro. Il momento clou è quando vedi la prima macchina scendere in pista nel primo turno di prove libere, come il via della gara”, ha aggiunto Tilke.

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