Camilleri, inattività della F1 un duro colpo ai ricavi Ferrari

Camilleri, inattività della F1 un duro colpo ai ricavi Ferrari© sutton-images

I risultati finanziari del primo trimestre riflettono un calo di 39 milioni di euro in ricavi dalle sponsorizzazioni e attività commerciali, un'ampia fetta dei quali imputabili all'assenza di gare per il coronavirus

Fabiano Polimeni

05.05.2020 ( Aggiornata il 05.05.2020 17:42 )

La prima trimestrale Ferrari del 2020, presentata da Louis Camilleri agli investitori nella giornata di martedì, dà la misura plastica di quanto lo stop della Formula 1 - causa coronavirus - abbia inciso sulle entrate del Cavallino rampante, che resta comunque in una posizione florida sotto il profilo industriale.

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Alla voce sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio, posta che include anche gli accessi ai Musei di Modena e Maranello, chiusi a seguito della pandemia, nel primo trimestre dell’anno i ricavi si sono attestati a 89 milioni di euro, contro i 128 milioni dell’anno precedente.

Ricavi impossibili da bilanciare

Nel rispondere agli analisti, Camilleri ha evidenziato il duro colpo inferto dallo stop della F1. Non c’è modo di poter controbilanciare il colpo ai ricavi su sponsorizzazioni e, soprattutto, i ricavi generati dal detentore dei diritti commerciali (F1 Group; ndr).

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Il colpo ai ricavi essenzialmente va giù fino all’ultimo rigo (del bilancio; ndr) e con alcune compensazioni minori, però resta un grande impatto. La notizia positiva è che resta limitato a quest’anno, speriamo.

La Formula 1 è senza dubbio l’attività che influenzerà negativamente i nostri risultati nel 2020 e nel modo più severo, è anche quella finora più difficile da prevedere.

Ci saranno al massimo 18 gare e molte senza tifosi, chiaramente comporta una drastica riduzione dei ricavi generati dal detentore dei diritti commerciali, così come i diritti di sponsorizzazione, le nostre due principali fonti di ricavi”, l’analisi dell’amministratore delegato.

Budget cap tutela F1 categoria di vertice

Una condizione che dovrebbe normalizzarsi nel 2021, anno che sarà del budget cap a 145 milioni di dollari a stagione. Sul tema, Camilleri ha commentato: “Ci sono stati sostanziali progressi sul tetto ai costi e il suo perimetro sarà effettivo dal 2021, speriamo venga concluso presto.

La nostra speranza resta quella che un tale tetto renderà la Formula 1 più sostenibile economicamente per tutti i partecipanti, garantendo al tempo stesso che resti il campionato delle corse più importante globalmente e fonte di significativi vantaggi nell’innovazione e tecnologia automobilistica”.

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