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GP Toscana, Brawn: alla Ferrari non serve una rivoluzione ma un progetto

Dal Mugello vissuto al muretto Ferrari, pista di test continui, allo spettacolo del GP della Toscana, con la nota stonata delle prestazioni della SF1000. Ross Brawn indica la via per il recupero, dai tempi lunghi

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

14 set 2020

Fiorano e il Mugello, curve e scenari di una Formula 1 del passato, fatta di chilometri liberi nei test e sviluppo in pista tra un GP e l’altro. Piste vissute dal Ross Brawn ferrarista, che dopo il primo GP della Toscana – Ferrari 1000, rilegge il week end e uno scenario che sa d’irreale.

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“La Toscana è un posto bellissimo ma non avrei mai immaginato, in tutti gli anni di test lì in Ferrari, che la Formula 1 vi avrebbe mai corso. Il Mugello è una pista favolosa, in un posto mozzafiato e non ha deluso con un divertimento straordinario. Ovviamente, la situazione inusuale ci ha permesso di correre qui, ma ha colto la sua opportunità e ci ha offerto una gara ricca episodi, in parte come conseguenza della natura del circuito.

Ci sono stati dei grandi sorpassi e la natura della tracciatura ad alta velocità l’ha resa molto impegnativa sui piloti. È stata una vera sfida fisica e mentale, nel mezzo di condizioni molto calde”, spiega il direttore generale Motorsport di Liberty Media.

Meriterebbe un posto fisso in calendario il Mugello, tanto è esaltante per i piloti e unico se confrontato con quel che, in molti casi, il calendario propina.

I successi dopo gli anni della costruzione

La nota stonata del week end, di celebrazioni ed emozioni, è una prestazione Ferrari figlia del momento difficilissimo. Momento destinato a proseguire, perché i mali del progetto SF1000 sono tanti e tali che servirebbe molto di più che spendersi in flap, deviatori e dettagli marginali. Ecco, servirebbe, in uno scenario ideale, la libertà vissuta dei test e dello sviluppo dal Ross Brawn tecnico a Maranello, chilometri su chilometri per cambiare la condizione in cui si trova la Rossa.

Non è tempo di ribaltoni, spiega Brawn. Semmai di prospettive chiare e da attuare, di innesti: “La Ferrari aveva previsto un week end difficile andando al Mugello e, sebbene Charles Leclerc abbia strappato un incredibile quinto tempo in qualifica, non ha avuto passo in gara rapidamente è arretrato. Non ha avuto migliori sorti Sebastian Vettel.

Sono stato fortunato ad assistere a un’ampia parte delle 1000 gare Ferrari, compreso ovviamente un memorabile periodo lavorativo. Ho bei ricordi del tempo trascorso a Maranello, ci siamo gustati tanti successi ma solo dopo diversi anni difficili, nei quali mettere al loro posto gli elementi costitutivi.

La Ferrari ha molto lavoro davanti a sé per tornare davanti. Una reazione impulsiva non risolve mai un problema, piuttosto serve un piano strutturato e il tempo necessario. Al team può servire un rafforzamento ma non ha bisogno di una rivoluzione”.

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