Le armi affidate a Verstappen per lottare con Hamilton sono spuntate, tra problemi della RB16 e power unit Honda ancora con un divario da colmare. Marko sprona il motorista, migliorare per tenersi stretto Max
Ritirato in Austria per problemi tecnici, ritirato a Monza, ritirato al Mugello, ancora con problemi alla power unit. Troppi passaggi a vuoto per chi, nel 2020, dichiaratamente puntava a essere in lotta per il titolo, per Red Bull e Max Verstappen. Lui va oltre il potenziale della RB16 e dietro i Mercedes, quando la macchina non l’ha appiedato, ha fatto presenza fissa, battendo Bottas in Ungheria e Spagna. Le premesse e promesse erano però altre, al momento disattese.
La frustrazione via radio, a Monza e al Mugello, per un motore Honda non ancora dove vorrebbe che fosse, è naturale. In Red Bull confidavano nel congelamento delle mappature del motore termico per agganciare Mercedes. La realtà è stata un brusco risveglio, il gap in qualifica resta sempre ampio e, in gara, la facilità con la quale Bottas ha riallungato su Albon nel finale è stata una dimostrazione ulteriore di superiorità.
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Ed Helmut Marko deve giustificare i problemi tecnici che hanno bersagliato Verstappen e spronare Honda: “Hanno fatto dei progressi, però Mercedes resta ancora superiore nella parte delle batterie”, dice ad Auto Bild. “Honda ha sostituito degli ingegneri e forse è per questo che si sono trovati in difficoltà impreviste”, prosegue.
Proprio sul miglioramento dell’affidabilità, in Austria, primo GP stagionale, Honda si è presentata con una specifica evoluta, frutto di un’estensione di attività portata avanti nelle primissime fasi del lockdown europeo a causa del coronavirus. Resta ancora molto da fare per chiudere il divario da Mercedes, in più le carenze della Red Bull RB16 – sul bilanciamento e la gestione delle gomme posteriori – hanno fatto il resto.
“Il coronavirus ha congelato le possibilità di sviluppo per il prossimo anno, forse saremo in grado di avvicinarci, ma difficilmente riusciremo a batterli”, così Max guardando la realtà, indirettamente un rinviare i propositi di titolo al 2022. Sempre con Red Bull? Il contratto dice fine 2023 quale data di scadenza, non senza naturali clausole d’uscita legate alle prestazioni, un quadro sul quale Marko precisa: “Max in realtà ha un contratto fisso per il 2021, siamo però consapevoli che dobbiamo dargli un motore competitivo”.
In chiave futura, sull’impegno di Honda – a confermare lo scorso anno la presenza in griglia nel 2021 – ha indicato una data entro la quale verrà deciso se e come proseguire, da parte del motorista: “La decisione dovrebbe essere presa a inizio ottobre”.
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