Ferrari, parla Resta: nuovo retrotreno nel 2021. Smentiti gli attriti con Binotto

Ferrari, parla Resta: nuovo retrotreno nel 2021. Smentiti gli attriti con Binotto

Simone Resta, il responsabile della progettazione del telaio Ferrari, ha concesso un'intervista escusiva ad Autosprint, nella quale concede qualche anticipazione su come sta nascendo la monoposto 2021. Nell'ambiente della Gestione Sportiva si sta lavorando in sintonia

Alberto Sabbatini

15.10.2020 ( Aggiornata il 15.10.2020 10:34 )

L’uomo più chiacchierato del momento è al lavoro sulla Ferrari del 2021. Niente screzi con Binotto, come si è detto erroneamente. Il rapporto fra Simone Resta e il team principal del Cavallino è solido. D’altronde è stato Binotto a favorire il rientro di Resta a Maranello dalla Sauber, la scorsa estate dopo i due anni trascorsi a Hinwil. Ed è stato sempre Binotto ad affidare a Resta un ruolo delicatissimo per lo sviluppo della Ferrari: la responsabilità della progettazione del telaio della prossima monoposto 2021, quella che dovrà risollevare le sorti del Cavallino in pista il prossimo anno dopo questa stagione disgraziata.

Se ci fossero attriti fra i due come si è vociferato, pensate che Binotto avrebbe assegnato a Simone Resta un compito così strategico per il futuro?

Il giovane ingegnere imolese si sta occupando dello sviluppo della monoposto Ferrari in chiave 2021. Come migliorare la deludente SF1000 che tante difficoltà sta creando in corsa a Leclerc e Vettel. La Ferrari attuale è nata la scorsa estate quando lui era ancora in Sauber. Ha preso servizio al reparto corse di Maranello soltanto lo scorso novembre. A monoposto già praticamente deliberata nei sui concetti di base. Ora sta cercando di capire dove mettere le mani sul telaio per ridare competitività alla Ferrari. In quale modo risolvere i punti critici di quella vettura per il campionato 2021 entro i limiti delle ferree regole imposte dalla FIA.

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L'anticipazione dell'intervista

Resta interrompe il suo lavoro a Maranello per parlare con Autosprint per un’intervista esclusiva che uscirà sul prossimo numero del settimanale di cui vi anticipiamo un passaggio.

Ingegnere, le regole decise dopo il Covid hanno limitato per ragioni di costi i margini di intervento per modificare le monoposto nel 2021. Si può realmente fare qualcosa per cambiare comportamento alla macchina?

"L’aerodinamica è libera ma con restrizioni sul numero di ore da spendere in galleria del vento per lo sviluppo aerodinamico. E poi c’è un vincolo per lo sviluppo dei componenti che riguarda il telaio. Termine con cui intendiamo la scocca, le sospensioni, freni e tutto quello che riguarda l’auto eccetto la carrozzeria esterna. Sarà permesso spendere quelli che noi chiamiamo due “gettoni” per le modifiche del telaio. Cioè intervenire in due aree critiche della vettura per migliorarla. Per esempio se fossi un team, con due gettoni potrei decidere di fare il telaio nuovo perché magari voglio collocare diversamente i radiatori, modificare il passo e spostare i pesi. Oppure potrei spendere un token di sviluppo sui freni per farli nuovi e un altro token sul muso rifacendolo diversamente, ma a quel punto devo realizzare un nuovo crash test".

Chi decide in quale area si possono fare modifiche?

"La squadra. Noi. È compito dei progettisti. È il lavoro che sto facendo adesso assieme ai miei colleghi. Stiamo decidendo dove intervenire per migliorare il progetto attuale".

E voi su quale area avete deciso di intervenire per la Ferrari 2021?

"Noi ci stiamo orientando a rifare il retrotreno della macchina. Riprogetteremo quella zona perché pensiamo ci siano più aree promettenti da sviluppare in quella zona per aumentare il margine di prestazioni".

L’intervista completa su Autosprint in edicola da martedi 20 ottobre


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