Ibrido e benzine sintetiche per i motori ecologici della F1 2026

Ibrido e benzine sintetiche per i motori ecologici della F1 2026© Pirelli

FIA, Formula 1 e squadre devono discutere le soluzioni tecniche per la prossima generazione di motori, che dovrà portare a uno sport carbon neutral nel 2030. L'incidenza delle monoposto sulle emissioni complessive della F1 resta minima ma sono anche il prodotto "in vista"

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Fabiano Polimeni

12.11.2020 ( Aggiornata il 12.11.2020 12:55 )

Che Formula 1 sarà quella del futuro? L’obiettivo di raggiungere al 2030 la neutralità delle emissioni carboniose resta confermato a un anno dall’annuncio e, sebbene il “fattore monoposto” risulti una infinitesimale componente in termini di emissioni inquinanti sull’intero Circus in giro per il mondo, resta pur sempre il prodotto immediatamente visibile e trasmesso globalmente.

Così, ecco la discussione sulla futura generazione di motori, quella che dal 2026 succederà alle power unit turbo ibride introdotte nel 2014. Si arriverà per passaggi intermedi, come l’incremento della componente di carburanti sostenibili nella miscela chimica attuale, passaggio prospettato già dal 2022.

Elettrificazione ed e-fuel 

Con una nota, la Formula 1 ha tracciato i risparmi in termini di Co2 emessa ottenuti quest’anno dall’ottimizzazione delle operazioni, dall’energia 100% pulita utilizzata in tutti gli uffici all’ottimizzazione del sistema di produzione e trasmissione televisiva. Ancor più importante è, però, l’anticipazione di come la prossima generazione di motori sarà ibrida e alimentata da carburanti sostenibili, che possano direttamente trasferirsi in vantaggi nel mondo reale.

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Un gruppo di lavoro congiunto, FIA-F1, è al lavoro per delineare quali caratteristiche dovrà avere questa power unit, un punto sul quale ai team è stato chiesto di avanzare idee intorno alle quali decidere le specifiche. La componente ibrida resterà ben presente, certo è tutto da verificare con quali forme e sistemi, perché un apporto è possibile per una via semplificata come il Kers o attraverso ben più complessi sistemi quali il MGU-H.

Quale ibrido?

Certo è che per convincere nuovi motoristi a impegnarsi dal 2026 non basterà solo sventolare il passaggio ai carburanti totalmente sintetici con utilizzo di biomasse, perché se l’impianto ibrido resterà simile a quello attuale, anche il vantaggio competitivo dei motoristi già presenti è destinato a essere naturalmente prolungato sulla componente elettrica.

Nell’insieme delle emissioni carboniose della Formula 1, conta ricordare come solo lo 0,7% sia ascrivibile ai chilometri percorsi delle monoposto in pista. Dietro c’è tutto un Circus in movimento continuo, con merci spostate da un angolo all’altro del globo.

2020 con meno attrezzature in viaggio

Fronte sul quale la F1 ha accelerato un piano biennale di maggiore efficienza e, nel 2020, ha spostato 70 tonnellate in meno di attrezzature a ogni gara, grazie alla riorganizzazione del modo di produrre e trasmettere in tv i GP: -36% alla voce spostamenti del personale, -34% la movimentazione delle merci relative, grazie a un Centro tecnico dell’evento in pista più un Centro tecnologico remoto con sede in Gran Bretagna, in sostituzione del precedente schema di produzione con un singolo Broadcast Centre spostato di sede in sede di GP.

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Il piano verso le neutralità carboniosa 2030 della F1 passerà, il prossimo anno, da un taglio corposo all’utilizzo di bottiglie di plastica a ogni evento e un’ottimizzazione nella produzione dei rifiuti alimentari nel paddock. E’ il dietro le quinte di una partita che, sul piano sportivo, resta focalizzata sulle scelte da compiere sulla power unit 2026.


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