Sarà una gara particolare quella di Abu Dhabi, un fine settimana di saluti ed addii per tanti piloti che cambieranno casacca
Toccherebbe parlare di assetti, di gomme, di pista e di classifiche. Ma come si fa, in uno scenario del genere? Abu Dhabi, quest'anno, sarà diversa. Sarà il luogo dei saluti, come sempre, ma più degli altri anni.
Più che un fine settimana di alettoni e di pistoni, sarà un fine settimana di uomini. In uno scenario in cui il vero ed unico spunto di interesse è il 3° posto nel Costruttori (Racing Point 194, McLaren 184, Renault 172), o al massimo la piazza d'onore nella classifica Piloti, a Yas Marina vibreranno i cuori di tanti, nel week-end dei saluti. E parlando di addii, non si può non partire da Sebastian Vettel: sette mesi ed un giorno dopo da quel 12 maggio, data dell'annuncio, il tedesco correrà la sua ultima gara a bordo della Ferrari. In un effetto domino che andrà a colpire Sergio Perez, di cui prenderà il posto nella futura Aston Martin: anche per il messicano è giunto il momento di salutare tutti quanti, nell'attuale Racing Point; rimpianti proprio non potrà averne, dopo essere cresciuto con la squadra, aver partecipato per evitarne il fallimento e dopo averle regalato persino una vittoria. Sebastian sa già che bazzicherà ancora per il paddock, Sergio ancora non ne è certo: può solo sperare nella Red Bull.
Ed a proposito di Red Bull, anche tra i bibitari potrebbe essere giunto il momento dei saluti per Alexander Albon. Lui, insieme a Perez, non ha ancora un contratto. E non lo ha nemmeno Lewis Hamilton, se qualcuno se lo fosse scordato. Visto che siamo in tema, saluti anche a Kevin Magnussen, già con un biglietto in mano verso l'America (destinazione IMSA), dopo che Romain Grosjean ha già salutato con sette giorni d'anticipo, annunciando la sua impossibilità di correre ad Abu Dhabi e ponendo, di fatto, fine alla sua carriera nel Circus. Sarà pure l'ultima di Sainz in McLaren e l'ultima di Ricciardo in Renault.
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Al momento di scrivere, resta ancora da capire chi guiderà la Mercedes accanto a Bottas. Se sarà Hamilton, Lewis vorrà chiudere dominando, come fatto lungo tutta questa stagione. Se invece ci sarà Russell, non c'è dubbio che vorrà confermarsi dopo aver impressionato. Di sicuro, la W11 allo Yas Marina sarà la regina, e non c'è bisogno di starlo a sottolineare. Nella seconda parte della pista, soprattutto nel terzo settore, la precisione dell'avantreno e la trazione la faranno da padroni, così come l'aderenza meccanica. Un tracciato esigente con le gomme e severo con i freni, queste le caratteristiche della pista di Abu Dhabi, dove solitamente si va incontro ad assetti aerodinamici da medio carico. Qui la Mercedes vince ininterrottamente da sei stagioni (cioè dall'inizio dell'era ibrida), con il tracciato arabo che in questi anni è diventato un feudo per i campioni in carica.
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E' stato un anno strano, tra corse già scritte ed altre totalmente imprevedibili. Con il tramonto di Abu Dhabi, tramonterà anche la stagione più difficile di sempre per la F1, almeno dal punto di vista organizzativo. Farebbe piacere concluderla con un bello spettacolo, non solo nella cornice di Abu Dhabi, che è sempre migliore dell'azione su una pista che i cuori li scalda poco. Anche se siamo sotto Natale, ai piloti non si può certo chiedere di essere più buoni: vogliono arrivare davanti all'avversario, sempre. Piede sul gas anche domenica, per l'ultima volta in questo 2020.
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