GP Abu Dhabi, Perez: "In F1, una vittoria non cambia la vita"

GP Abu Dhabi, Perez: "In F1, una vittoria non cambia la vita"© Getty Images

Il messicano traccia il bilancio dei suoi 10 anni di carriera in F1 che, al momento, terminano a fine gara. Checo non si aspetta che la vittoria a Sakhir cambi il suo destino, ringrazia il team per la splendida macchina fatta quest'anno e spera in un volante nel 2022

Michele Salvatore

10.12.2020 ( Aggiornata il 10.12.2020 16:06 )

“In Formula 1, una gara non cambia la vita” ha esordito Sergio Perez nella consueta conferenza stampa del giovedì, dedicata ai piloti, che apre il weekend del Gran Premio di Abu Dhabi.

Il messicano, licenziato dalla Racing Point per far posto a Vettel, è agli ultimi km certi in F1 perché sul suo futuro, almeno per il 2021, non paiono essersi aperte nuove possibilità nonostante la vittoria a Sakhir.

La convinzione che non può essere quell’unico episodio a cambiare un destino già segnato viene dal credito che dovrebbe avere, ma che non è stato riconosciuto, un pilota con la sua carriera: “Negli ultimi dieci anni - Ha proseguito - ho sempre avuto alti e bassi, ma alla fine ho sempre portato a casa i risultati. Quest’anno di momenti bui ne ho avuti molti, perché ho saltato due gare a causa del Covid e per colpa di una rottura a un motore ho perso un podio certo, ma nonostante questo mi sto giocando la quarta posizione nella Classifica piloti”.

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Addio senza rancore

Ma nonostante la fine improvvisa del rapporto con la squadra a cui ha dato tanto (salvandola anche dalla banca rotta) Checo è pronto a salutare tutti senza rancore: “Abbiamo avuto una stagione difficile, ma al team vanno riconosciuti tutti i meriti del magnifico lavoro fatto con la macchina messa in pista quest’anno, che mi ha dato la possibilità di dimostrare cosa sono in grado di fare. E un merito speciale va riconosciuto soprattutto a Lawrence: in un certo senso, la vittoria è il risultato dei suoi investimenti, che hanno portato la squadra a un livello superiore”.

Restano solo frustrazione e senso di impotenza. Tutto quello fatto fin adesso non conta, nemmeno ora che, tra le mani, c’è un pacchetto tecnico valido: “Non essere in controllo del proprio destino mi pesa, come accadrebbe a qualsiasi essere umano. Sono arrivato qui con la speranza di diventare campione del mondo ma molto presto ti rendi conto che essere un campione del mondo non dipende completamente da te. Devi essere sulla macchina giusta nell'anno giusto e da quando sono arrivato qui c'è solo una squadra che può darti l'opportunità anno dopo anno”.

Sorpresa per le parole di Brawn

Con le sue prestazioni, che vanno al di là della vittoria di Sakhir e dei dieci podi in carriera, Perez si è guadagnato il rispetto di tutti, tanto che Brawn ha dichiarato come non sarà facile, per Vettel, sostituirlo.

“Difficile immaginare che un quattro volte campione del mondo abbia difficoltà a sostituire un tizio che ha vinto una sola gara - ha concluso - Ma in un certo senso, questa è Formula 1. I titoli e le vittorie non significano molto perché dipende molto dal livello di macchina che hai durante la tua carriera”.


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