FIA, ai motoristi di F1 i primi campioni di benzina sostenibile

FIA, ai motoristi di F1 i primi campioni di benzina sostenibile© Pirelli

Le specifiche richieste dalla FIA verranno verificate nei test al banco dai motoristi. L'obiettivo della Federazione e della F1 è di essere nel 2030 uno sport a impatto carbonioso  netto pari a zero. La power unit del 2025 contribuirà e-fuel e ibrido

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Fabiano Polimeni

17.12.2020 ( Aggiornata il 17.12.2020 17:03 )

Le corse, sostenibili. Un impegno che la FIA e la Formula 1 portano avanti con l’orizzonte del 2030, quando dovranno  raggiungere lo status di sport con emissioni carboniose nette pari a zero. Cosa vuol dire? Significa abbattere le emissioni di Co2 secondo gli obiettivi delineati dall’Accordo sul clima di Parigi e rimuovere dall’atmosfera la parte di emissioni che non è eliminabile.

Nel 2021, invece, la FIA punta alla neutralità carboniosa, qualcosa di diverso, poiché alla diminuzione delle emissioni di Co2 si abbina l’acquisto di crediti per compensare le emissioni carboniose residue. Un sistema ben noto nell’industria automobilistica per rientrare nei limiti sulle emissioni di Co2 imposti dall'Europa.

Benzina bio consegnata ai motoristi

Sotto il profilo sportivo, detto di un 2021 che vedrà il campionato europeo Truck FIA in corsa per utilizzare carburanti sostenibili, conta registrare la consegna ai motoristi di Formula 1 dei primi barili di carburante sostenibile, affinché possano condurre test e validare le specifiche commissionate dalla FIA.

Calendario F1 2021 ratificato dal Consiglio mondiale FIA

Dimostrare, cioè, che si tratta di benzina adeguata al funzionamento delle power unit di Formula 1. L’obiettivo, guardando al 2025, che pone la FIA è dell’introduzione di un’architettura di motore termico che funzioni totalmente con benzine sostenibili. La differenziazione tra le molteplici varianti di e-fuel, benzine sintetiche, passa in tre classificazioni e la specifica consegnata ai costruttori motoristi è un carburante sostenibile di seconda generazione. È ottenuto da rifiuti biologici, scarti che non alterano la catena dei rifiuti da alimenti per consumo umano o animale. La terza generazione, invece, degli e-fuel è del tipo totalmente sintetico, ottenuta da processi chimici.

Lo stimolo prodotto dalla Federazione guarda alle case petrolifere impegnate in Formula 1, affinché sviluppino i loro carburanti sostenibili.

La campagna di Jean Todt

“La FIA si assume la sua parte di responsabilità nel guidare le corse motoristiche e la mobilità verso un futuro a basse emissioni carboniose, per ridurre gli impatti ambientali delle nostre attività e contribuire a un pianeta più verde.

Sono felice che i nostri Club membri (243 in 146 Paesi; ndr) approvino la nostra strategia che fa parte dell’iniziativa Purpose Driven, concentrata sul contributo sociale dei nostri due pilastri (corse e mobilità; ndr).

L'editoriale del direttore: Amministratore delicato

Sviluppando un carburante sostenibile fatto da rifiuti biologici che possono alimentare la Formula 1, compiamo un nuovo passo in avanti. Con il supporto delle aziende energetiche leader mondiali possiamo combinare le migliori prestazioni tecnologiche e ambientali”, è il commento di Jean Todt.

Dalle corse all'industria?

In prospettiva 2025, dell’introduzione della nuova power unit in F1, Ross Brawn ha aggiunto: “A lungo la Formula 1 è servita quale piattaforma per introdurre i progressi di futura generazione nel mondo automobilistico. Siamo lieti dello slancio guadagnato sui carburanti sostenibili, che si allinea perfettamente con il nostro piano di essere uno sport a emissioni nette zero entro il 2030.

La nostra principale priorità sulla sostenibilità adesso è nel creare un percorso per il motore ibrido che riduca le emissioni e abbia veri vantaggi per le auto stradali. Pensiamo di poterlo fare con la futura generazione di motore, che abbina tecnologia ibrida a benzine sostenibili”.


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