Il direttore della produzione a Woking spiega i passaggi critici di questa fase dell'anno e le sfide di un'installazione completamente rivista del motore Mercedes e degli "accessori", nonché la mole di lavoro per il reparto produzione
Come si produce una monoposto di Formula 1 al tempo del Covid? Le operazioni in McLaren, a Woking, sono un buon indizio di tutte le limitazioni e le precauzioni assunte dai team, specialmente in Gran Bretagna, negli ultimi mesi. Al McLaren Technology Centre il ricorso alle videochiamate, fotografie dei componenti da mandare in produzione, è la “nuova normalità” dei preparativi in una fase dell’anno cruciale per il reparto produzione.
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Piers Thynne, direttore della Produzione F1, racconta come a Woking si lavori su turni per evitare un potenziale stop nel caso in cui dovesse esserci una positività al coronavirus. Personale di reparti diversi non può entrare in contatto e i componenti viaggiano da un’area all’altra passando da punti di prelievo.
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— McLaren (@McLarenF1) January 25, 2021
“Si lavora duramente ogni mese dell’anno nel team produzione, ma è nei mesi di gennaio e febbraio che davvero di guadagni lo stipendio: è il momento più duro dell’anno. Su molte cose siamo nei piani, ci sono delle sfide in certe aree al momento ma è la Formula 1”, spiega Thynne: “Se non incontri nessun problema, allora probabilmente non ti stai comportando in modo sufficientemente aggressivo”.
McLaren che, diversamente dalle altre scuderie, ha realizzato un telaio nuovo per la MCL35M, dovendo installare una power unit differente, la Mercedes, con ingombri e accessori completamente diversi rispetto al motore Renault: “L’omologazione del telaio è sempre una sfida enorme, una pietra miliare. Per tante persone del team è un periodo difficile e di ansia, mi ricorda quando mia moglie diede alla luce i gemelli. La differenza è che affrontiamo l’omologazione ogni anno.
Ci sono state delle sfide dall’installazione della power unit Mercedes, il telaio è stato omologato a dicembre. Le differenze sono state in un procedimento che, per le restrizioni Covid-19, non ha visto la FIA fisicamente osservare i crash test. Abbiamo predisposto delle camera e collegamenti dal vivo in modo da osservare tutta la strumentazione e sguire ogni passo del procedimento”.
McLaren ha dovuto accelerare lo sviluppo nella parte finale dello scorso campionato per introdurre elementi da sfruttare sul progetto MCL35M, prima che intervenisse il congelamento. Come nel caso del musetto. Altre aree hanno visto una progettazione completamente diversa, “la power unit Mercedes ha dettato un numero enorme di cambiamenti e abbiamo fondamentalmente costruito una macchina nuova. Il numero di pezzi nuovi sulla MCL3M è pressoché lo stesso di quando realizzammo la MCL35.
Il retro del telaio, la scatola del cambio intorno al motore, sono cambiati sostanzialmente per adattarli alla nuova power unit. È un processo che altera l’architettura della macchina e il modo in cui si installano i componenti.
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L’intera configurazione del raffreddamento e tutti i condotti – aria o di fluidi – è cambiata, come tutti i cablaggi e le scatole di controllo”.
Thynne anticipa anche lo stato dei lavori in vista del 2022, attualmente in una fase di test di singoli elementi in galleria del vento, dove le squadre sono tornare a operare in vista della stagione 2022 dall’1 gennaio: “Abbiamo prodotti tantissimi pezzi per supportare l’avvio di quel programma.
Attualmente il focus è sui pezzi da testare in galleria, poi progredendo la progettazione aerodinamica faremo sempre più pezzi da provare in galleria. Sono test importanti, si tratta di stabilire cosa funziona e cosa no, perché quando inizieremo la produzione della macchina 2022 vogliamo sia subito quella giusta. I pezzi di prova devono spingere i limiti aerodinamici, è così che guadagni prestazione”.
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