Il pilota della Ferrari adora la corsa di casa, su un circuito che però fin qui gli ha riservato solo delusioni, a cominciare dalla Fomula 2
Correre in casa è qualcosa di speciale, parola dei piloti. Nella tua terra le sensazioni valgono doppio, che tu vinca o che perda. E quando le cose vanno male, la delusione è più cocente. Ne sa qualcosa Charles Leclerc, che adora il circuito di Montecarlo, un luogo che però fino ad adesso non gli ha mai sorriso.
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Sulle stradine di Montecarlo c'è tutta la vita di Charles Leclerc. L'infanzia, l'adolescenza ed anche l'attualità, dal momento che ha scelto di starsene più che volentieri in Costa Azzurra. In un luogo incantevole come quello del Principato, Leclerc ha vissuto e continua a vivere, bazzicando quotidianamente quelle strade che una volta l'anno poi ripercorre a più di 300 all'ora. Qua prendeva il bus per andare a scuola, qua c'è la casa d'infanzia dalla quale sentiva entrare, dalla finestra, i rombi dei vecchi motori aspirati, sempre qui è diventato una star che adesso tutti conoscono, e che non passa inosservata quando va al bar a fare colazione, al ristorante, a fare sport sulle montagne oppure quando andava (e riandrà) a tifare il suo Monaco allo stadio Louis II. Quest'anno per lui Montecarlo è speciale per due motivi, il primo è che torna a correrci dopo due anni, causa cancellazione dell'evento nel 2020 per la pandemia, il secondo perché finalmente ha l'opportunità di migliorare uno score nel GP di Monaco fin qui pessimo e molto sfortunato.
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Nel 2017, quando da giovanissimo debutta nel campionato cadetto con la Prema, le cose vanno alla grande sin da subito. Nella corsa di casa Leclerc si presenta con due vittorie, un terzo posto ed un quarto posto raccolti nei primi due appuntamenti, già lanciatissimo in classifica. Ed inizia con il piede giusto anche in Costa Azzurra: miglior tempo nelle libere e pole position in qualifica. Bene anche al via, ed è in testa quando la sospensione della sua Dallara lo pianta in asso. Delusione immensa e fine settimana rovinato, perché significa partire indietro in gara-2. Anche la Sprint Race, però, non gli sorride: altro ko dopo 10 giri, stavolta per un guasto elettrico.
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Con lo sbarco in F1, sono arrivati due ritiri in due gare. Nel 2018, da debuttante con l'Alfa Romeo-Sauber, chiude 14° in qualifica ed è in 12° posizione quando sulla sua C37 rimane senza freni, franando addosso ad Hartley all'uscita del tunnel. L'anno dopo, erroraccio in qualifica della Ferrari, che lo tiene ai box nel Q1: scelta sbagliata, con il monegasco che si ritrova escluso con il 16° tempo. Partire in ottava fila significa prendersi dei rischi, ed è quello che Charles sceglie di fare: dopo un bel sorpasso al tornantino su Norris ed un'altra bella manovra alla Rascasse su Grosjean, il numero 16 ci prova alla stessa maniera su Hulkenberg, ma stavolta gli va male: si intraversa con la SF90 forando e successivamente danneggiando irrimediabilmente il fondo della vettura, dovendo ritirarsi. Tra F2 ed F1, fanno quattro ko in quattro gare, più una gara saltata per pandemia: normale avere voglia di rifarsi.
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