Daniel ha vissuto un fine settimana complicatissimo a Monaco, finendo doppiato dal suo stesso compagno di squadra che invece è finito sul podio, evidenziando che il potenziale c'è
Per la McLaren, il GP di Monaco è stato un fine settimana a due facce. Da una parte un superlativo Lando Norris, capace di regalare a Woking il primo podio a Montecarlo da dieci anni a questa parte (Jenson Button chiuse 3° nel 2011), nonché il secondo stagionale, mentre dall'altra Daniel Ricciardo ha vissuto un weekend nero, decisamente il peggiore nella sua ancor breve avventura con il team britannico.
La prestazione dell'australiano è stata nettamente al di sotto delle capacità di Daniel, uno che a Monaco ha saputo cogliere due pole position ed una vittoria, oltre che ad una serie di buoni piazzamenti, precedendo spesso il proprio compagno di squadra. Norris invece nell'ultimo weekend è stato decisamente fuori portata per Ricciardo, che oltre a essersi preso mezzo secondo in qualifica ha pure dovuto subire l'onta del doppiaggio dalla vettura gemella, qualcosa che non gli era mai capitato a parità di macchina. In qualifica il numero 3 ha chiuso 12° (scattando di fatto 11° senza più Leclerc), ed in gara non è mai riuscito a liberarsi del traffico, motivo per cui non è stato in grado di recuperare posizioni, chiudendo la corsa al 12° posto.
Ovviamente amaro il commento affidato all'ufficio stampa della scuderia da parte del pilota: "Purtroppo, questo è stato solo un fine settimana da dimenticare per me. Sapevamo che la gara sarebbe stata complicata dopo una qualifica difficile, ed è andata così. Ho faticato un po' all'inizio con la Medium e questo ha praticamente deciso la nostra gara.
Il secondo stint sulla Hard è stato incoraggiante ed i tempi sul giro hanno iniziato a migliorare, ma a quel punto non c'era molto di più che potevo fare visto quanto è difficile sorpassare qui. Devo solo capire cosa è successo e distrarmi per qualche giorno staccando la spina prima di tornare a Baku.
Il lato positivo è stato un ottimo risultato per Lando e per la squadra, quindi complimenti a tutti. Ciò mostra che c'è del ritmo nella macchina e che dobbiamo solo lavorare per sbloccarlo, ma ciò arriverà con il tempo ed il chilometraggio ".
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