Succede di tutto a Baku, dove Perez ottiene la prima vittoria con la Red Bull e dove si rivedono Vettel ed Alonso; Ferrari parzialmente delusa, tra Max e Lewis invece è solo 0-0
Uno sale, l'altro scende. Incrociandosi negli occhi solo per un istante, prima di andare in due direzioni opposte. E' la storia azera di Sergio Perez e Valtteri Bottas, le seconde linee chiamate a fare la differenza in un mondiale fin qui tiratissimo. Assunti proprio per questo, per esserci quando i compagni non ci sono. Solo che stanno vivendo uno la situazione opposta dell'altro: mentre Sergio Perez è riuscito a rompere il ghiaccio, di rotto Valtteri Bottas ha solo l'autostima, con il morale finito sotto ai piedi. Non è ancora al livello di Verstappen, Perez, e forse non lo sarà mai: ma intanto ha preso le misure alla RB16B, ha rimontato dopo una qualifica non eccezionale (aveva chiuso settimo, ma è partito sesto per la penalità a Norris) e si è fatto trovare pronto. La chiave è stata infilarsi tra Max e Lewis: a questo serve il vice. Un lavoro che, spesso, ha svolto benissimo anche Valtteri Bottas, a suo tempo. Solo che adesso il finlandese sembra stato risucchiato da una spirale negativa dalla quale non riesce ad uscire. La Mercedes ha tremendamente bisogno di lui, in questo momento: i campioni in carica spesso hanno fatto la differenza proprio perché potevano permettersi di giocare con un due contro uno nelle strategie, e braccare con due macchine il singolo avversario. Stavolta è accaduto il contrario, ma senza neanche bisogno che la Red Bull differenziasse il piano tattico tra le due vetture: è bastato aspettare che Lewis si fermasse e poi l'overcut ha fatto il resto. Perez era lì, con Max e Lewis; Valtteri invece era nella terra di nessuno, lontanissimo. Prima di ieri, Baku era stato un circuito molto apprezzato sia da Perez che da Bottas, entrambi sempre molto veloci in Azerbaijan. Il fatto che la sfida tra i numeri due si sia decisa in maniera così netta su una pista apprezzata da entrambi, dà tanto a Perez e toglie molto a Bottas. Per uno adesso conta confermarsi, l'altro invece deve innanzitutto ritrovarsi.
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