La specifica attesa al debutto nel GP di Turchia andrà a introdurre elementi di omologazione 2021 dove finora si è utilizzata la specifica dello scorso anno. La componente elettrica della power unit - MGU-H, MGU-K, batteria - porterà sviluppi che anticipano quanto vedremo il prossimo anno
Alla ripresa dopo la pausa estiva, Charles Leclerc sul quarto motore Ferrari in arrivo anticipava un importante passo in avanti. Non tale da rivoluzionare la competitività su piste sulle quali il fattore potenza è cruciale ma comunque l'attesa di un bel supporto.
Le piste veloci hanno esposto le vulnerabilità aerodinamiche della SF21 e della power unit. Vale ricordare da dove si è partiti, ovvero, da un 2020 pesantemente condizionato dai limiti imposti dalla FIA e un blocco dello sviluppo che, nei fatti, ha rimandato al 2021 le possibilità di recupero. Recupero che passa da componenti di nuova omologazione per la stagione in corso che, in Ferrari - relativamente alla parte elettrica -, si è scelto di continuare a utilizzare nella specifica 2020.
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Spa e Monza sono alle spalle, gare difficili per quanto rileva il fattore motore nell'economia della prestazione. "Siamo rimasti sempre là, molto vicini all'opportunità di podio ma onestamente non abbiamo mai avuto la velocità e gli strumenti per entrare in lotta. Abbiamo determinati punti deboli in macchina, che conosciamo, troppo grandi su questo circuito. Ogni volta che eravamo in lotta, era difficilissimo tenere gli altri dietro o attaccarli", la sintesi di Carlos Sainz sul week end del GP d'Italia.
Cosa arriverà nel week end del GP di Turchia di "nuovo" sulla power unit? Sostanzialmente si andranno a introdurre elementi della parte ibrida omologati alla specifica 2021. Un lavoro condotto quindi sul gruppo turbocompressore, quindi turbo e MGU-H, oltre al MGU-K e batteria, con miglioramenti attesi in particolare nella gestione dell'energia.
Al di là del deficit di potenza massima confermato da Binotto, la quarta power unit dotata di elementi della parte elettrica con omologazione 2021 dovrebbe assicurare un miglior recupero dell'energia nell'arco del giro e una disponibilità successiva superiore a quanto consentono i componenti impiegati finora, fermi all'omologazione 2020.
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Non sarà a Sochi, prossimo Gran Premio in calendario, che verrà gettata nella mischia la nuova power unit, piuttosto si attende il debutto nel week end del GP di Turchia, circuito sul quale il fattore potenza tornerà a essere rilevante.
I componenti di nuova omologazione sono oggetto di una progettazione ottimizzata e rappresenterà un passaggio ponte verso la power unit, quella sì completamente nuova, del 2022. Motore del prossimo anno che andrà a sviluppare anche la componente termica, lavorando sulla combustione, e dovrà garantire un ritorno al vertice, fondamentale visti i 4 campionati di congelamento dello sviluppo ai quali si va incontro.
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