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Yamamoto, Honda e la F1: Non escludo il ritorno

I nipponici lasceranno la categoria ma, come già accaduto più volte in passato, sarà una storia destinata a essere riallacciata in futuro. La priorità va al piano industriale dell'azienda, chiamata alle sfide (e investimenti) sulla decarbonizzazione

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

8 ott 2021

A fine stagione lascerà una Formula 1 di una complessità tecnica rara sul fronte motoristico. Come già in passato, la storia tra Honda e la massima serie del motorsport è fatta di addii e ritorni. Dal GP di Turchia, dove Red Bull sfoggerà una livrea celebrativa - inizialmente pensata per l'ultima esibizione del motorista a Suzuka -, Masashi Yamamoto non esclude il ritorno. 

Altre priorità

Le ragioni del disimpegno in Formula 1 affondano le radici nelle scelte della casa madre, di una divisione auto chiamata a riorganizzarsi per affrontare le sfide industriali della decarbonizzazione, investimenti sull'elettrico che non hanno lasciato spazio al proseguimento dell'attività (costosa) in Formula 1. Questo il quadro nel momento in cui lascia, trasferisce la proprietà intellettuale della power unit a Red Bull Powertrains.

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C'è però già la prospettiva sulla futura generazione di motori, che saranno anzitutto molto meno costosi (si vocifera circa 1 milione di euro per unità motrice prodotta) e molto meno complessi.  Arriveranno nel 2025 e apriranno un ciclo caratterizzato dall'impiego dei carburanti sintetici. Questo è lo scenario al quale guardare per un possibile ritorno Honda nei prossimi anni. 

Tornerà la voglia di F1

"Personalmente credo di sì, torneremo in Formula 1. Attualmente c'è una situazione in cui Honda deve concentrarsi sull'obiettivo della neutralità carboniosa e dobbiamo accelerare questo progetto", il commento di Yamamoto a The Race. "Una volta che sarà andata bene, penso che ci saranno persone che vorranno fare la Formula 1 all'interno della compagnia".

Della tempistica scelta da Honda per abbandonare la massima serie, si dirà come le ultime due occasioni siano coincise con i migliori risultati sportivi. Accade in questo 2021 di lotta iridata, accadde alla fine del 2008, del successivo trasferimento delle attività a Brawn GP.

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Una decisione assunta oggi sulla base di priorità stringenti sotto il profilo industriale, inedite nella storia dell'automobile, sulla quale il risultato sportivo non può cambiare una strategia più ampia della casa madre: "Indipendentemente dal risultato, Honda avrà molte persone che amano la Formula 1, soprattutto quelle che vogliono la sfida dello sviluppo qui della nostra tecnologia. Spero che la generazione giovane trovi ancora la Formula 1 un ottimo posto per raccogliere una sfida e torni".

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