GP Abu Dhabi: i top e flop

GP Abu Dhabi: i top e flop© Getty Images

Solo applausi per Max Verstappen e Lewis Hamilton, bravo ma sfortunato Sergio Perez. Tra i bocciati Leclerc, Latifi e l'Alfa Romeo con l'ultimo team radio di Kimi

13.12.2021 ( Aggiornata il 13.12.2021 15:05 )

TOP

Max Verstappen

In entrambi i casi, forse, sapeva che non avrebbe dormito. Con un esito o un altro, Max Verstappen era consapevole che la notte di Abu Dhabi sarebbe stata lunga, insonne, densa di emozioni. Ma non poteva ancora conoscere se avrebbe dovuto gestire i fantasmi di una sconfitta oppure maneggiare la libido di una vittoria. E' andata come sapete, è andata con Max Verstappen ad artigliare il primo titolo di una carriera che promette altri capitoli, altri successi nella sensazione, diffusa, che Abu Dhabi 2021 possa diventare solo una “prima” di tante altre volte ancora. Ce l'ha fatta, il ragazzino talmente precoce da far riscrive le regole della categoria. Un prescelto, sin dalla più tenera età: papà Jos ha sempre preferito il bastone alla carota, non gli ha perdonato quasi niente e quando il giovanissimo Max ne combinava una, era capaca di lasciarlo in autostrada per punizione. Andrè Agassi, nel suo libro “Open”, ha raccontato gli incubi che avevano le sembianze di un drago sputafuoco, un macchinario inventato dal papà che lanciava contro di lui una pallina dietro l'altra: glielo imponeva suo padre, un uomo che al figlio ha strappato un'infanzia per regalargli un futuro da numero uno assoluto nel tennis. Agassi ha sempre sostenuto che puoi vincere quello che vuoi, ma che un'infanzia non torna, il tempo non torna, e che certi traumi restano per sempre, anche quando hai la casa invasa di trofei e sei il migliore al mondo. Beh, Max Verstappen non si mai spinto a raccontare in questi termini suo padre: ma nella formazione del primogenito Jos ha avuto sicuramente un peso decisivo; brutale forse, ma finalizzato a costruire un cyborg. Un pilota che si è commosso per la prima volta solo dopo il titolo iridato, il traguardo supremo di chiunque da bambino inizi col prendere in mano un volante.

Horner: "E' il mondiale più bello"

Lewis Hamilton

Sembrerà strano, al limite del paradosso: eppure la percezione è che Lewis Hamilton sia risultato più grande nella sconfitta che nelle numerosissime vittorie recenti. Non ce n'è uno, tra gli addetti ai lavori, che non avrebbe avuto piacere a premiare entrambi, lui e Max, dopo una stagione del genere. Per loro è prevista eterna gratitudine per un duello da annali, da ricordare un giorno quando snoccioleremo le pagine più belle della Formula 1. Lewis ha perso nel giorno in cui è stato perfetto, quando tutto ormai sembrava finito e il pubblico già si preparava a salutare il record storico di otto titoli mondiali. Per adesso resta al fianco di Michael Schumacher come più titolato di sempre, ma senza superarlo; avrà occasione di provarci ancora, all'alba di un ciclo tecnico pieno di incognite per tutti. In quell'ultimo giro ha recitato il ruolo dell'eroe destinato a cadere, disarmato e praticamente spacciato: ma l'onore delle armi si concede sempre, a maggior ragione ai più grandi. Nell'abbraccio con papà Anthony forse avrebbe avuto voglia di piangere, avrebbe voluto scappare, essere altrove, in qualunque altro punto del globo ma non lì, di fronte alle telecamere, a pochi metri dall'uomo che gli ha impedito di tagliare un traguardo leggendario. Ma comunque sia andata, la grandezza di un vincente la vedi nella sconfitta. Per cui chapeau, Lewis. Dal profondo del cuore.

Hamilton: "Abbiamo dato tutto"

Sergio Perez

Ha tirato fuori artigli, grinta e coraggio nel momento supremo, quando più che mai la Red Bull ha avuto bisogno di lui. Ha duellato alla grande a gomme finite, in maniera decisa ma corretta, ad immolarsi sull'altare di un titolo Piloti che non vedrà la sua firma neanche tra i riconoscimenti. Ma la squadra gli ha fornito un'altra stagione di contratto, forse perché dopo anni a distruggere carriere ha capito che non ha senso cambiare tre piloti in due anni, forse perché il problema non è il secondo pilota ma Max Verstappen, troppo veloce per chiunque, forse perché anche se all'esterno si è visto meno Sergio Perez ha saputo portare il contributo di un pilota esperto e maturo. Davanti a Lewis ci è arrivato solamente tre volte (Baku, Monaco e Istanbul), ed a qualcosina sarà pur servito, considerando che Bottas davanti a Max ci è arrivato una volta soltanto. Comunque, generoso e sfortunato nella finale di Abu Dhabi, dove senza rottura sarebbe finito sicuramente sul podio.

GP Abu Dhabi: i 5 punti del fine settimana


1 di 2

Avanti
  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi