Spettacolo tra Max Verstappen e Charles Leclerc, cavalieri di una Red Bull ed una Ferrari agli antipodi per quanto riguarda le scelte di assetto; male la Mercedes, mentre continua la "maledizione" della prima pole
Ad inizio anno ci chiedevamo, prima della presentazione, se la Mercedes sarebbe rimasta fedele al nero delle ultime due stagioni oppure se avrebbe aperto al ritorno dell'argento. In entrambi i casi, non sarebbero stati colori vivi: perché le Frecce di Stoccarda sono opache, in questo inizio di stagione. Troppo lente per Red Bull e Ferrari, e ancora troppo lontane dall'avere chiarezza sulla situazione che sta vivendo la W13. Toto Wolff ha parlato di “quadro generale sconfortante” al termine della gara, e questo dopo aver detto “mi sembra di essere tornato al 2013” a fine qualifica. Per la cronaca, la stagione 2013 è stata l'ultima con i motori aspirati, ovvero l'ultima prima dell'avvento dell'era ibrida, coinciso con l'inizio dei successi a ripetizione per la casa della Stella. Nove anni fa, dopo due gare, la Mercedes aveva in tasca 37 punti, mentre oggi ne ha 38. Solo che all'epoca la rivoluzione regolamentare era alle porte, mentre adesso è appena partita: e sarà dura recuperare, almeno in tempi brevi. Serve un fisiologico tempo di studio, analisi e approfondimenti per avere la cura alla W13, ammesso non ci siano difetti congeniti nel progetto: a quel punto, la stagione sarebbe già bella che andata. In caso contrario, ed è quello che credono tra Brackley e Brixworth, servirà tempo, pazienza ma alla fine la Stella arriverà. Se lo augurano i piloti, i primi a non riuscire a nascondere i musi lunghi: Russell ha atteso una vita solo per ritrovarsi tra le mani una macchina incapace di andare sul podio se non per guai altrui, e adesso a George brucia vedere Verstappen e Leclerc giocarsi delle vittorie a lui ancora precluse; Hamilton invece al sabato è affondato per colpa di un assetto che non gli ha trasmesso la minima fiducia, e quando con i muretti vicini non hai fiducia fai presto a scomparire dai radar. Rischiare con gli assetti è sempre sintomo di una mancanza di prestazione, oppure mancanza di certezze: in entrambi i casi in Mercedes sono stati costretti a rischiare, perché le indicazioni del venerdì non erano state positive. Ad attanagliare la W13 l'ormai famigerato porpoising: la squadra è stata costretto ad alzare la vettura, ed al tempo stesso a caricare le ali; ma siccome eravamo su una pista molto veloce, i tecnici hanno dovuto ridurre profondamente il bordo d'uscita del flap. Misure correttive sintomo di una situazione complicata: anche i grandi piangono.
Hamilton: "In gara ho dato tutto, ma siamo troppo lenti"
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