Duello incredibile tra Verstappen e Leclerc, che meritano entrambi gli applausi insieme ad un Ocon capace di sfidare Alonso; pochi sorrisi invece per Lewis Hamilton
Di per sé, è una corsa storica. Perché? Perché dopo oltre 8 anni il numero più iconico del motorsport, il numero 1, è tornato al successo. Non accadeva dal GP del Brasile 2013 che la vettura con il numero 1 sul musetto transitasse per prima sotto la bandiera a scacchi: inutile ricordare per l'ennesima volta che fosse la Red Bull di Sebastian Vettel. Adesso l'1 ha un nuovo padrone, uno disposto a tutto pur di tenersi stretto quel numero: e lo ha dimostrato in una lotta senza esclusione di colpi con quello che promette di essere un degno rivale ed un degno candidato al titolo. Proprio quel Charles Leclerc che oggi accarezza la sua F1-75 così come Max fa lo stesso con una RB18 che dopo averlo lasciato a piedi in Bahrain, stavolta lo ha sostenuto in una rincorsa non facile, cominciata dalla quarta casella in griglia. Max, come spesso gli capita, ha fatto tutto bene: scaltro al via, fortunato nel ritrovarsi davanti a Perez, bravo a sfruttare le occasioni della gara, vale a dire virtual safety car e bandiera gialla finale. La differenza l'ha fatta gestendo perfettamente le gomme con una macchina che, proprio perché scarica aerodinamicamente, era lecito aspettarsi avrebbe sofferto di più nel confronto con la Ferrari; invece Max ha sfruttare la neutralizzazione della VSC per riportare i pneumatici nella giusta finestra ed ha attaccato al momento opportuno, forse nell'unico momento di vulnerabilità della Ferrari di Leclerc. E poi, che guida nel primo settore: non perdere troppo terreno dalla Rossa con così poco carico è stata una piccola impresa. Strepitoso il duello, ma qui i complimenti vanno suddivisi, perché le lotte si fanno in due. Più furbo stavolta che non in Bahrain, a pensare ad un'alternativa: ed un grazie ad Albon per quell'ultima bandiera gialla a fargli da scudo.
Max si gode il duello: "Charles è furbo, ma tra noi due c'è rispetto"
Sorride perché si è divertito come un bambino, poi si rammarica perché perderle certe battaglie brucia sempre. Infine però si ricorda che in due gare ha già ottenuto più podi di tutto il 2021, si ricorda dove era a Jeddah meno di quattro mesi fa ed allora il sorriso ritorna, insieme alle sensazioni positive del Bahrain. La Ferrari c'è, e promette di esserci. Per adesso Charles è il suo interprete migliore, più a suo agio di Sainz e capace di rispondere ad uno come Verstappen, una forza della natura quando si tratta di duelli ruota a ruota. Motivo per cui si fa fatica ad inserire il nome di Charles Leclerc tra gli sconfitti di giornata, il quale resta in testa al mondiale (unico monegasco a riuscirci) con la consapevolezza, al momento, di avere tra le mani una grande macchina. La logica dice di essere prudenti, ammonisce sui facili entusiasmi ricordando come la battaglia alla fine la si vincerà soprattutto a colpi di sviluppi, ma il cuore già assapora un campionato pieno zeppo di battaglie, per una lotta iridata memorabile. Era dal 2001 che la Rossa non cominciava con due doppi podi nelle prime due gare, ed era dall'estate 2018 che non arrivavano quattro podi in due gare di fila: le statistiche, a volte, servono a qualcosa.
Leclerc: "Deluso, ma battaglia bellissima: c'è grande rispetto con Max"
Che grinta, e che personalità. Giusto riconoscere ad Esteban ciò che è di Esteban: nessun timore reverenziale nei confronti di Alonso, una bella dose di autostima ed aggressività, un pizzico di fortuna per essere sulla A522 giusta e non su quella che si ferma a bordo pista. Gran 6° con un arrivo in volata su Norris, battuto per soli 107 millesimi sul traguardo. Gli applausi però sono tutti per quel bellissimo duello iniziale, con le due pantere rosa (che torneranno blu a partire da Melbourne) a darsele senza esclusione di colpi. Nando non si è lamentato del comportamento del compagno, Esteban ha fatto l'aziendalista dicendo “queste lotte aiutano ad alzare il livello della squadra”, anche se dal muretto ad un certo punto li hanno dovuti fermare. Solo in quel momento il francese è rimasto dietro ad Alonso, altrimenti chissà come sarebbe finita: poi lo spagnolo è stato sfortunato, mentre lui ha potuto proseguire per la sua strada, con 8 punti che rappresentano decisamente un buon bottino.
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