Il direttore tecnico Elliott analizza il risultato nel GP del Canada, parla della maggiore comprensione della monoposto e la traduzione in aggiornamenti tecnici
Contestualizza, Mike Elliott, direttore tecnico Mercedes, i piazzamenti ottenuti a Montreal. Podio sì, con Hamilton. Ma come? "Siamo realisti, Leclerc non era lì, Perez nemmeno e non è che ci siano stati regalati quei piazzamenti, perché li abbiamo meritati, però, avremmo concluso quinti e sesti se loro ci fossero stati".
A navigare tra direttive tecniche, secondi tiranti anti-porpoising provati e poi rimossi - aspettando la riunione del tavolo tecnico tra i team e la FIA -, il week end del Canada ha riservato un altro podio e la consapevolezza che serve lo sviluppo per migliorare una W13 ancora lontana dai riferimenti Ferrari e Red Bull.
"È bello vedere che abbiamo trovato un po' più di velocità alla domenica, abbiamo trovato una direzione e stiamo iniziando a capire i nostri problemi. Però siamo molto realisti, con i piedi piantati per terra e sappiamo che dovremo lavorare molto.
Dobbiamo tradurre questa comprensione in componenti da portare in pista e rendere la macchina più veloce. Stiamo provando a farlo il più in fretta possibile", prosegue Elliott.
Una monoposto critica nella capacità di esprimere il potenziale. Risolto il porpoising con il pacchetto introdotto a Barcellona, ha scoperto una necessaria - estrema, per quanto bassa da terra - altezza di funzionamento della monoposto e rigidità d'assetto. Che porta le conseguenze di un rimbalzo preoccupante su piste sconnesse. La quadratura ideale del cerchio dovrebbe produrre carico a condizioni d'assetto meno estremizzate.
"Porteremo nuovi pezzi a Silverstone per provare a far progredire la macchina, provare a estrarre velocità dalla monoposto o dal pacchetto che abbiamo, come dai nuovi pezzi che introdurremo.
Al tempo stesso, dobbiamo essere onesti con noi stessi e dire che al momento siamo appena un po' dietro i primi, Ferrari e Red Bull. In una gara normale credo sarà difficile pensare di vincere".
Fa eco alle considerazioni di Hamilton, tuttavia a interrogarsi della prestazione Mercedes sui curvoni velocissimi, tra la Copse e la sequenza delle Becketts.
"Silverstone sarà un circuito un po' più adatto a noi, com'è stata Barcellona, però sarà un pochino difficile. Qualsiasi cosa accadrà, noi spingeremo al massimo che possiamo. Vogliamo tornare a vincere".
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