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Orologio scippato a Leclerc, "magro" bottino per i malviventi

A fronte del valore milionario dell'esemplare Richard Mille, la difficoltà nel piazzare sul mercato dettata dalla serigrafia personalizzata Leclerc. Ecco quanto hanno incassato i ladri

Orologio scippato a Leclerc, "magro" bottino per i malviventi
© Ferrari

18 lug 2022

Da Viareggio al "mercato" spagnolo, passando per Napoli. Sembrerebbe essere questa la via seguita dal costosissimo orologio Richard Mille rubato a Charles Leclerc nel corso di uno scippo avvenuto lo scorso aprile in Versilia.

I retroscena della vicenda intorno all'orologio dal valore di 2 milioni di euro emergono dall'indagine condotta dalla magistratura del capoluogo campano, e i cui dettagli sono stati diffusi da Il Mattino.

Un problema l'orologio personalizzato

A rendere problematico "piazzare" l'orologio scippato a Leclerc sul mercato napoletano, della rete di contatti dei ricettatori, è stata la personalizzazione dell'esemplare, la dedica serigrafata a rendere unico il Richard Mille del pilota ferrarista.

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La ricostruzione dei fatti descrive tre pregiudicati napoletani a mettere in atto lo scippo con la scusa di un selfie. Poi il ritorno a Napoli, Quartieri Spagnoli, dove però è stato impossibile piazzare l'orologio nella rete dei ricettatori contattata dai malviventi; è stato il particolare unico della produzione artigianale Richard Mille e personalizzata per Leclerc a vanificare le richieste economiche dei tre scippatori: 1 milione di euro. Il 50% del valore.

Sembrerebbe che l'orologio sia stato successivamente venduto in Spagna, a una cifra di un decimo del suo valore. I malviventi avrebbero ottenuto 200 mila euro e, al momento, l'impunità.

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