Ferrari, tanti nomi e suggestioni per il dopo Binotto

Ferrari, tanti nomi e suggestioni per il dopo Binotto© Getty Images

Dove andrà Mattia Binotto dopo le dimissioni in Ferrari? E quali sono i nomi che circolano tra i rumours per la sua successione? 

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F.P.

30.11.2022 ( Aggiornata il 30.11.2022 14:27 )

Dimissionario Binotto, che fare, ora, in Ferrari? Un'incertezza sul futuro che è del tutto indifferente ai mercati, dove le notizie sull'uscita del team principal non hanno inciso sull'andamento del titolo.

Ben altro è il peso dell'incertezza su una fase dell'anno cruciale, nella quale il progetto 2023 va in produzione e il lavoro di sviluppo prosegue.

L'effettività delle dimissioni di Binotto si avrà dal 1 gennaio e la Ferrari ha comunicato la nomina del sostituto a "inizio 2023".

Vasseur il primo nome circolato

Si naviga tra i rumours e un borsino team principal che, al nome di Frederic Vasseur, indicato già tra le gare in Brasile e Abu Dhabi come papabile successore alla posizione di Binotto, somma altri scenari. L'interim di Benedetto Vigna è transitata anche come possibile soluzione, a ben vedere la meno auspicabile per un ruolo di direzione della Gestione Sportiva assai operativo nella quotidianità.

Ultimo nome, suggerito dalla stampa straniera, indicato dal giornalista Dieter Rencken, quello di Paul Hembery, tecnico ex responsabile motorsport Pirelli, prima che subentrasse Mario Isola.

I no passati e quello preventivo di Brawn

Dei tentativi di avvicinare Andreas Seidl e Christian Horner, già nel 2021, c'è traccia nelle indiscrezioni circolate intorno alla vicenda Binotto-Ferrari, segno di sguardi orientati altrove, alla preparazione di una successione, già prima della storia scritta nel mondiale 2022.

Intorno a una linea di continuità con una figura già in Ferrari, invece, non sono sfuggiti rumours, il che potrebbe essere un buon segnale, per non bruciare un candidato.

Si è tirato fuori dal totonomi, invece, Ross Brawn. Nel congedarsi dal ruolo in F1 ha sottolineato quanto, della direzione di un team, ne avesse già abbastanza prima di approdare in Liberty Media.

Binotto, ad Audi farebbe non poco comodo

Quanto a Mattia Binotto, tra le dimissioni rimesse nelle mani della presidenza e l'ufficializzazione della loro accettazione, con la Ferrari sono state definite le condizioni per l'uscita. I termini di un gardening, la fase di inattività prevista per i tecnici in Formula 1, all'atto dell'uscita da un team e prima di essere liberi di operare in nuove strutture, saranno verosimilmente più lunghi degli ordinari 6 mesi.

Poter operare già in primavera in un nuovo team darebbe importanti vantaggi competitivi. Ecco che è prevedibile un termine concordato più lungo. Quando Red Bull si è vista sottrarre James Key, in Toro Rosso, dalla McLaren, inizialmente rimase ferma sulla posizione di uno svincolo impossibile prima della scadenza contrattuale. Stesso dicasi per i passaggi di personale in Aston Martin.

Binotto, per esperienza e competenze - già nella squadra di motoristi, poi direttore tecnico, fino a operare da team principal - farebbe comodo a chi, in Formula 1, ci entrerà nel 2026 ma deve attrezzarsi con largo anticipo: Audi.

Altri nomi circolati, quali possibili destinazioni per l'ingegnere reggiano, Mercedes e Alpine. A Brackley, Toto Wolff sarà team principal - oltre a essere azionista della struttura F1, insieme a Ineos - fino al termine del 2023 e nel 2024 potrebbe aprirsi la necessità di trovare un sostituto al muretto. 

Tanti nomi, molte soluzioni, ancor più incertezza in un inverno a motori spenti che sarà di certo movimentato e molto meno letargico del solito.


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