Temi caldi
Via Binotto, dentro Vasseur: è con questo cambio al vertice, ed una SF-23 ambiziosa, che il Cavallino Rampante proverà a dare l'assalto ad un titolo iridato Piloti che manca dal 2007
21 feb 2023
Il Cavallino Rampante ha puntato chiaramente sull'evoluzione, piuttosto che sulla rivoluzione. Giusto così, dopo una F1-75 capace di nascere benissimo e di far sognare prima di scontrarsi con il ritorno della Red Bull. La Rossa del 2022 ha fatto scuola, intraprendendo una strada originale con le "vasche" sulla carrozzeria, l'immagine più evidente ma non l'unica dell'originalità della monoposto della scorsa stagione. Tra i punti di forza iniziali, la capacità di sviluppare tanto carico aerodinamico ed una meccanica eccellente, che unita alla stabilità del posteriore e ad una spinta ai bassi regimi molto forte garantivano alla Ferrari 2022 prestazioni ottime sia nelle curve lente che in quelle veloci. Il difetto della resistenza all'avanzamento invece non è mai stato risolto, anzi è diventato un handicap anche maggiore quando con l'introduzione del nuovo fondo la Rossa ha dovuto rivedere alcuni parametri ed al tempo stesso, date le rotture, diminuire la spinta del motore. Mettere insieme un'analisi tecnica della F1-75 è materia complicata proprio perché è l'insieme di una serie di fattori spesso legati uno all'altro, collegamenti che sono finiti per comporre un puzzle sul finale di stagione piuttosto articolato. Nata per girare molto bassa con le altezze da terra, la vettura perdeva più di altre se veniva "alzata" per la gestione del porpoising, e la direttiva tecnica 039 qualcosina è costata, anche se probabilmente molto meno di quanto si possa pensare. Perché se è vero che è stata introdotta a Spa, è anche vero che proprio a Spa la Red Bull ha introdotto un importante aggiornamento per la RB18, mentre la Rossa restava legata ai pezzi nuovi della Francia, di fatto ultimo macro-aggiornamento per la F1-75. L'impressione è che il nuovo fondo, pur garantendo maggiori prestazioni assolute, desse qualche complicazione in più a livello di assetti, ed al tempo stesso l'esigenza di trovare velocità sul dritto senza l'apporto massimo del motore ha portato la Rossa a perdere quella finestra di regolazioni che tanto efficace era stata nella prima parte dell'anno. Pensata per sviluppare tanto carico, la F1-75 richiedeva assetti meccanici molto rigidi per gestire ed ottimizzare la nuova piattaforma aerodinamica, da questa eccessiva rigidezza però è scaturita una maggiore difficoltà nella gestione delle gomme (perdendo quella superiorità che la Ferrari aveva avuto dal punto di vista meccanico ad inizio anno) ed in generale la tendenza ad andare meglio al sabato che alla domenica. La SF-23 nasce proprio con questi obiettivi, ovvero mettere una pezza ai difetti della F1-75: si spera che potrà disporre di più potenza a livello di power unit e che possa colmare il gap sul passo gara ritrovando quell'efficacia nella gestione delle gomme, il tutto senza perdere la superiorità nelle curve veloci. Facile a dirsi, probabilmente molto più complicato a farsi, anche se la SF-23, per come si è mostrata inizialmente, promette di essere una vettura da osservare con attenzione: ha proseguito nella sua strada e le nuove soluzioni lasciano intendere un lavoro molto mirato per venire a capo delle debolezze degli ultimi mesi del 2022. L'ultima parola, ovviamente, l'avrà la pista.
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90