Oltre ai soliti noti Verstappen ed Hamilton, fa piacere rivedere sul pezzo Daniel Ricciardo, mentre i ferraristi fanno ciò che possono e Norris si prende il lusso di recuperare dal fondo; buio pesto invece in casa Aston Martin
Chissà che stava combinando nei primi giri, se poi il passo era quello. Gli unici momenti di alta tensione sono le partenze: ma che scatti primo o che scatti terzo, alla fine è sempre lui a girare in testa alla prima curva. Sulla hard vola, e vola verso un record che ha dell'incredibile: 16 vittorie in un anno, agganciato Prost a quota 51. Non ne sta sbagliando una, rendimento che rasenta la perfezione. E infatti ormai in Olanda non ci fanno nemmeno più caso alle sue vittorie; nell'ultima domenica sportiva ha fatto più notizia il tonfo dell'Ajax, ultima in classifica dopo la sconfitta per 5-2 con il "suo" PSV: un'altra gioia per il tifoso Max.
Verstappne e le 16 vittorie: "Stagione incredibile"
Ce ne sono due di piloti, in griglia, capaci di sussurrare alle gomme. Uno è Max, l'altro è lui, fenomenale nel portare il set di medie (usato) fino al traguardo, per di più stampando il giro veloce proprio nel finale. Un punto che serve per pareggiare il bilancio settimanale tra Ferrari e Mercedes, per dare ancor più lustro (ma ce n'è bisogno?) alla sua classe e per rosicchiare una lunghezza in più a Perez: incredibile ma vero, Checo è di nuovo a soli 20 punti di distacco.
Hamilton: "Gran risultato dopo settimane difficili"
Combinare quel disastro in qualifica è stato un delitto: che passo che aveva! Rispetto a Piastri gestisce in maniera molto migliore il set di medie e risale fino ad un 5° posto che è ben al di là delle aspettative considerando il via dalla penultima fila. In Messico la McLaren ha perso una buona occasione per prendersi un altro podio, anche se ormai può permettersi di navigare a vista: Mercedes e Ferrari sono troppo lontane, Aston Martin è vittima di sé stessa.
GP Messico: la cronaca della gara
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